Jellybelly 6½ / 10 06/04/2010 10:12:15 » Rispondi Prova altalenante di Avati. Meraviglioso il personaggio di Albanese (e che interpretazione!), buoni quelli di Marcorè e della Ricciarelli (bravi), ma alla fine tutto sembra inconcludente. Le varie sottotrame seminate lungo il percorso si interrompono di botto, e l'alone di poesia che pervade la pellicola sembra non trovare il giusto compimento, soprattutto con riferimento a Marcorè. Ottime le location (cui sono molto legato: a Torre Canne ci passo ogni estate da quando sono nato), fotografate magnificamente; peccato che Avati faccia un casino con i dialetti: in tutta Torre Canne ce ne fosse uno che parli con l'accento del luogo, o perlomeno senza accento: Albanese di tanto in tanto si abbandona al milanese, la zia Marisa Merlini parla romanaccio spinto, e poi napoletani, calabresi, siciliani... Difetto veniale, comunque.