The bitter end 6½ / 10 17/10/2019 22:21:27 » Rispondi Buon thriller, coinvolgente e avvincente che tiene incollati allo schermo grazie ai continui capovolgimenti della trama. Ottima la regia del poliedrico Brad Anderson e la prova recitativa di Sam Worthington
Film da consigliare anche se non riesco a dargli più di 6.5/7 per un paio di motivi almeno:
1. L'impianto narrativo poco originale (troppo simile a Flightplan in primis)
2. Difetto principale: un buco nella trama grosso come una casa
Secondo i medici lui è entrato in ospedale DA SOLO ed ha chiesto di essere visitato alla testa a seguito di un incidente d'auto, cosa che Ray nega in maniera assoluta: lui è entrato con moglie e figlia per il problema al braccio della bambina e non c'è stato alcun incidente stradale. Bene, allora perchè i poliziotti non vanno a controllare quella fottuta macchina per vedere chi ha ragione? Perchè nessuno, tra poliziotti, protagonista e medici ci ha pensato nonostante fosse una cosa che sarebbe convenuta tutti? Una volta ispezionata l'auto avrebbero trovato i cadaveri nel bagagliaio e il film sarebbe finito un'ora prima
Nota a margine: Da un regista che non ha mai avuto paura di confrontarsi con generi diversi (dalla commedia romantica alla spy-story passando per horror psicologici, gothic thriller e neo-noir) ed uscendone sempre abbastanza bene, non mi aspettavo un film così simile, nell'idea di fondo, ad alcuni suoi precedenti lavori
Anche in questo film, come in Session 9 e The Machinist, il "carnefice" protagonista è "vittima " di uno degli effetti collaterali che si possono verificare in risposta ad un evento traumatico: l'amnesia dissociativa. In tutte e tre le pellicole la mente del main character reagisce al dolore e ai sensi di colpa reprimendo la memoria circoscritta a quell'evento e inventando una realtà parallela alternativa: Ryan e il problema al braccio della figlia, Gordon costretto dalla moglie a dormire in hotel dopo averla schiaffeggiata, Trevor e il suo rapporto col bambino.