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AVERE VENT'ANNI regia di Fernando Di Leo

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Boromir     7½ / 10  06/12/2022 23:24:48Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La fine del sogno settantottino, un Thelma & Louise ante-litteram pervaso dal nichilismo disperato di Easy Rider. Con la scusante di un canovaccio in stile road movie scollacciato, Di Leo costruisce una critica alla società patriarcale che si scontra con l'emancipazione femminile, e compie un atto cinematografico se possibile ancor più provocatorio: la distruzione intestina della commedia sexy all'italiana, con la messa in luce delle ipocrisie dei ruggenti movimenti hippie, pronti a mercificare e a uniformarsi a quel sistema capitalistico di cui erano polo opposto.
Gloria Guida e Lilli Carati (estremamente riservata la prima, disinibita e invettiva la seconda) insaporiscono il film del loro giovanile carisma e, grazie all'attento script cucito su misura per loro da Di Leo, riescono a farci credere nei loro desideri di libertà. Anche nella sua versione censurata, Avere vent'anni brilla di non indifferenti fiammate nello stile puro del regista di Milano Calibro 9 (il reportage televisivo; il blitz anti-droga e successivo interrogatorio della polizia), ma è nel violento exploit finale del "director's cut" che il discorso decostruttivo di cui sopra trova la sua dimensione.