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AVERE VENT'ANNI regia di Fernando Di Leo

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     6½ / 10  31/08/2009 16:44:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Noto soprattutto per il brutale e tragico finale “Avere vent’anni” è un film piuttosto sopravvalutato,sicuramente interessante in alcune sue sfumature ma complessivamente accomunabile al livello delle commedie scollacciate tanto in voga all’epoca dell’uscita in sala,ovviamente drammatico epilogo a parte.
Di Leo parte con leggerezza realizzando una pellicola dai toni scanzonati,infarcendo il girato con qualche scenetta piccante in cui si apprezzano le forme delle due protagoniste,la disinibita Lilli Carati (passata tempo dopo ai set hard) e la splendida Gloria Guida.
Per buona parte della pellicola si rimane abbastanza indifferenti,gli unici sussulti sono provocati dalla presenza delle due interpreti,scarsine come attrici ma efficaci nel farsi valere in altro modo.La sceneggiatura è infatti piuttosto grossolana,tremendamente lineare e scontata.Di Leo tenta di dare un’immagine femminile libera e svincolata utilizzando due ventenni,che fuggite da realtà particolarmente costrittive e puritane,a tal proposito l’intervista “liberatoria” delle due attrici è tra le scene migliori della pellicola,vivono alla giornata presso una comune romana gestita da un subdolo personaggio noto come “Nazariota”.Tra personaggi assurdi come il Pierrot di Leopoldo Mastelloni, ed altri molto caricaturali e forzati ,ad esempio l’ispettore di polizia o l’informatore,ci si trascina senza memorabili lampi sino all’epilogo che sicuramente non lascia indifferenti.Molto interpretabile nella morale di fondo è un film che sottolinea quanto il pregiudizio ,in questo caso maschile,sia pericolosamente radicato e capace di alimentare i più bassi istinti.