Goldust 4½ / 10 28/03/2020 20:35:55 » Rispondi Ho deciso di vedere questo film di Di Leo sospinto dalla media volto abbastanza alta e purtroppo ho trovato un poliziesco tirato via nella forma e nei contenuti. Va bene cavalcare la moda dei rapimenti, tristemente in voga negli anni '70, ma qui dopo un inizio tutto sommato accettabile la pellicola svàcca in un revenge movie alla Rambo dove le insensatezze di trama superano di gran lunga la soglia del sopportabile.
a parte il protagonista che si mette ad inseguire auto a tutto spiano non disdegnando acrobazie in piazze e viuzze di paese completamente vuote, alla fine quando è faccia a faccia con l'aguzzino di suo figlio decide di torturalo sparando 4 colpi di pistola da lontano per colpirlo volutamente agli arti. Ma allora non sei un meccanico, sei un cecchino! Da sorvolare poi la mattanza nell'azienda del boss, dove entra spara ed esce senza che nessuno batta ciglio.
E cosa dire delle interpretazioni degli attori: la Cortese nella parte della madre del bimbo rapito è isterica e troppo sopra le righe, il pur grande James Mason non sa neanche da che parte è girato mentre a Merenda si chiede poco di più della sua atletica baldanza, anche perchè ha due sole espressioni e ne utilizza sempre una soltanto ( non per niente negli anni a venire venne spesso utilizzato come comparsa in film comici dove a parte la faccia da cattivo doveva fare poco altro ). Si salva in corner il commissario di Caprioli, rappresentate suo malgrado di una legge inerme e politicizzata. La confezione al risparmio completa il desolante quadro. Da evitare per me.