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L'UOMO DEL LABIRINTO regia di Donato Carrisi

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JOKER1926     6½ / 10  11/11/2019 15:57:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"L'uomo del Labirinto" è una nuova produzione di Carrisi, nel cast figurano nomi di spicco, ci riferiamo a Toni Servillo e Dustin Hoffman.
Il film non godrà di uno strascico mediatico smisurato e debordante, però, non passerà inosservato. Oltre al cast di primo ordine, il lavoro di Carrisi , non si presenta come film di facile lettura e comprensione; tale situazione crea un inesorabile fascino, ma contemporaneamente, può creare anche un terreno di vivaci critiche.

"L'uomo del labirinto" si presenta al suo pubblico in maniera alquanto emblematica, in questo film di Carrisi c'è molta atmosfera, prodotto cinematografico ispirato quindi a specifici contesti letterari, fra claustrofobia e mistero. Il genere che abbraccia tale film è indubbiamente quello del thriller, le atmosfere cupe e gli scenari enigmatici completano il quadro.
La confezione tecnica e visiva de "L'uomo del labirinto" è uno dei pregi più importanti del lavoro di Carrisi, senza dimenticare le ottime performance di Servillo e Hoffman , due ruoli agli antipodi, due grandi recitazioni impeccabili. Entrambi gli attori sono abbondantemente nella parte, Servillo ormai è una deus ex machina , va bene praticamente sempre ; il secondo è in un ruolo forse più semplice ed equilibrato, Hoffman ancora una volta perfetto, prestazione carica e viva.

Appurato il grande lavoro alla regia di Carrisi, notiamo anche delle altre cose in questo film, tutte situazioni legate alla narrazione e alla sceneggiatura.
"L'uomo del labirinto" cerca, in qualsiasi modo, di snocciolare la propria essenza su circuiti sofisticati dove il gioco mentale recita la parte fondamentale dell'azione. I risultati saranno discutibili.
La sensazione è che il film voglia aprire troppe strade ermetiche e complicate, a fine visione lo spettatore impiega un po' per rielaborare il tutto. A mente calda , molto probabilmente, la sensazione sarà quella di aver preso visione ad un film fin troppo astruso e anche inconcludente (nonostante il suo charme oggettivo). A mente fredda, in secundis, lo spettatore potrà "vedere" cose diverse. Noi restiamo scettici.

Cosa non funziona ne "L'uomo del labirinto?"

I film "cervellotici" sono sempre invitanti e stimolanti, però se alcune produzioni scelgono strade impercorribili, qualche problema , prima o poi, sbuca fuori. Il lavoro di Carrisi sembra esser molte volte smodato e fin troppo voglioso di voler "incasinare" situazioni semplici. "L'uomo del labirinto" poteva essere un thriller robusto e lineare, si sceglie la strada (zigzagante) del gioco piscologico, prende forma un impasto agrodolce. Troppe le situazioni che non tornano alla base, troppi gli episodi forzati.

Carrisi rischia troppo e confeziona un film lodevole nella forma ma fin troppo sfilacciato nei tessuti della sceneggiatura (la storia è apprezzabile in fin dei conti) , oltre alle incongruenze notiamo un'impalcatura tremendamente artefatta che butta dentro personaggi improbabili col solo intento di almanaccare un quadro di surrealismo e di mistero troppo chiuso nelle sue ritualità.