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THE IRISHMAN regia di Martin Scorsese

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marcogiannelli     9 / 10  23/01/2020 00:29:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grazie Martin. Grazie per questo film testamento su un genere (il gangster movie) che lui ha reso grande (e viceversa).
La storia di Frank Sheeran (ma in realtà di tutti questi personaggi enormi) appassiona, lui che "dipinge case".
Bravissimo Scorsese a discernere due fasi della narrazione, una classica scorsesiana in cui prevalgono intrecci criminali, con esecuzioni, tradimenti e processi, con il suo stile unico, elegante eppure brutale. La seconda parte è davvero nuova per Scorsese, c'è una fase in cui il film sembra tralasciare le azioni criminali per lanciarsi sulle conseguenze delle stesse.
Sul cast nemmeno si inizia a discutere: sono i fedelissimi di Scorsese, un pò un cimitero di elefanti, ma che elefanti. Sono tutte interpretazioni magistrali che rispecchiano la maturazione di questi 3 enormi uomini e attori.
E' un film sul passare del tempo, e per questo è fondamentale la scena di Frank e l'infermiera.
Ma soprattutto è un film sull'espiazione della colpa che accompagna tutto il film nel personaggio di De Niro e soprattutto l'ultima mezz'ora, che ritmicamente è quella che rallenta (magari per alcuni fa pesare le 3 ore e mezza ma non per me) proprio per permetterci di pensare a tutto ciò che era successo.
La regia è molto meno appariscente di altre ma molto elegante.
Il problema principale del film è forse questo effetto digitale per togliere degli anni ai protagonisti. Oddio è un lavoraccio e in alcune scene si vede tanto la cura. Ma in altre purtroppo questo esperimento fallisce. In alcune scene i nostri sembrano uomini di mezza età che si muovono come vecchi in controtendenza con l'aspetto (vedi De Niro che pesta il negoziante e sembra in difficoltà).
Ma è forse l'unico neo di un film testamento.