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THE BROWN BUNNY regia di Vincent Gallo

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7½ / 10  15/03/2013 15:09:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Film di ostico approccio il secondo lungometraggio da regista di Vincent Gallo, in questo caso anche produttore, sceneggiatore, direttore della fotografia ed ovviamente interprete che più centrale non si può.
Attraverso paesaggi di stremante monotonia il viaggio del motociclista Bud Clay si dipana lento e apatico. L'intorpidito scorrere quotidiano dell'uomo è contraddistinto da dialoghi ridotti a sussurri e una colonna sonora qualitativamente buona ma regolarmente srotolata su note malinconiche. La meta è la California dove lo attendono la fidanzata Daisy e un conto aperto col passato.
Sulla strada si susseguono brevi incontri con ragazze sedotte ed abbandonate con mestizia, comportamento inspiegabile eppure poderoso una volta riletto con la consapevolezza finale; quanto la visita all' anziana madre della compagna, addirittura struggente se affrontata col senno di poi.
E poi certo, c'è anche la scena esplicita della fellatio, Chloe Sevigny, all'epoca compagna di Gallo, conferma la nomea di artista "estrema" e nei pochi minuti in cui calca la scena fuma crack, si denuda e si applica come la più consumata delle pornostar al membro del protagonista. La necessità di un atto così sfacciato è un modo aggressivo per stroncare di netto l'inerzia cullata fino ad allora, che poi vadano aggiunti scopi puramente propagandistici e provocatori non ci piove, si parla pur sempre di un autore egocentrico e vanesio.
Finale quindi contestabile eppure commovente e ad effetto, raggiungerlo non è semplice, significa farsi ipnotizzare da immagini sgranate, riprese insistite di strade identiche l'una all'altra, silenzi dilatati, inquadrature spietate su volti segnati dall'infelicità, giungendo a una disamina del tormento e del senso di colpa che eleva ben oltre la mera pornografia la sensibilità di un autore fuori dagli schemi.