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UNA MOGLIE regia di John Cassavetes

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Ciumi     10 / 10  03/02/2010 09:11:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il diario di una casalinga depressa: non molto, si potrebbe pensare. Ed invece è molto.
Molto nell'indagine dei rapporti umani. Molto nell'affresco sociologico. Molto nel racconto di una quotidianità opprimente e di una diversità altrettanto difficile con cui convivere. A noi è dato di scegliere da quale lato osservare la vicenda. Scegliere tra normalità e diversità. Tra la madre preoccupata o la donna folle. Se quello che vedremo sarà sì o no un lieto fine.
E sono certo che ognuno di noi, fuori dallo schermo, una Mabel l'ha vista. L'ha vista nello sguardo assorto di una signora che si profonda in un prodotto di supermercato. L'ha vista in un bar rimorchiare uno sconosciuto senza nemmeno rendersene conto. Ha scorto il volto triste di una passeggera dietro il finestrino di un'auto: Chi era quella donna? A cosa mai pensava? Era forse Mabel, in ritorno dalla clinica psichiatrica.
Ecco dunque le tavolate allegre di Cassavetes, già viste in quell'altro splendido film che è "Mariti": tesissime, cariche di tensione e isterismo, pronte a esplodere da un momento all'altro. Ecco una madre circondata dai suoi bambini in atto di proteggersi a vicenda. Ecco le stanze evacuate dagli affetti, ora empie del vuoto: e non di quello eterno tanto caro ad altri artisti; ma del vuoto di ogni giorno, casalingo e che s'instaura tra gli spigoli dei mobili, come la polvere, davanti alla TV, dietro la lavatrice. Ecco una moglie, una madre, una donna: Mabel, che splende soltanto di luce riflessa. Ecco Cassavetes, col suo cinema tra famigliari e amici, col suo teatro coerente di verità, sensibile e attento, convinto della spontaneità che sta dentro alla recitazione.
Ecco, infine, un vero film in 3D; non facce appiattite contro a uno schermo, non fogli moventi che ci scorrono davanti; ma dimensioni penetrabili, profonde, vivibili in tutto il loro spessore.

La moglie Gena è bravissima; l'amico Peter è bravissimo; non so cos'altro dire...
julian  31/05/2010 17:40:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
I tuoi commenti mi fanno venire i brividi, complimenti davvero.
Il film è indescrivibile poi, due attori superbi, non credo di riuscire a commentarlo.

A proposito di Europa 51 la tematica sulla donna è simile, ma il film di Rossellini non riesce a trasmetterti neanche la metà di quello che invece ti trasmette questo.
Ciumi  31/05/2010 19:23:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ti ringrazio molto.
‘Europa 51’ ancora non l’ho visto, però posso dirti che secondo me il realismo di Rossellini, talvolta, si tingeva troppo di certe tinte romanzesche, che un po’ ne tradivano la spontaneità e l’immediatezza. D'altronde parliamo di uno sperimentatore, ed è vero che è anche grazie al suo lavoro che questa concezione di cinema si sia potuta perfezionare.
In Cassavetes tutto è tremendamente reale. E il fatto che i bravissimi Peter Falk e Gena Rowlands siano rispettivamente un amico e la moglie del regista, ne aumentano a mio parere l’effetto verità. In altri suoi film reciterà egli stesso.
Comunque se ancora non li hai visti ti consiglio ‘Volti’ e ‘Mariti’, sono anch’essi fantastici, e assieme a ‘Una moglie’ vanno a formare una sorta di trilogia della crisi coniugale e familiare.

julian  31/05/2010 21:47:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Difatti era proprio quello che intendevo, le differenze sono quelle che tu elenchi. Una moglie è potente perchè è reale, con Europa alla lunga ho perso l'attenzione.
Qualcuno qui lamentava l'assenza di regia, ma credo sia uno dei punti forti del film. Certe volte Cassavettes si dimentica letteralmente la telecamera a terra, come per svilire il valore che essa ha all'interno di un'opera cinematografica. Da quanto leggo pare questa fosse proprio l'ideologia del regista, che esaltava il valore delle persone piuttosto che della regia.
Altra cosa che mi ha colpito è stata la scenografia: va a finire che quella era veramente la casa di JC, chi lo sa. Non è preparata ad hoc, è semplicemente presa in prestito, così com'era, dalla vita reale.

Grazie del consiglio, sarà dura rimediarli ma proverò. Mariti mi attira molto.
amterme63  05/02/2010 08:46:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Splendido commento, Maurizio !! Molto sensibile come tuo stile. Questo titolo comunque me lo segno.
Solo che il tuo commento mi ha fatto venire in mente lo splendido film di Rossellini con Ingrid Bergam "Europa 1951". Lo hai visto? Il tema è molto simile. Ciao.
Ciumi  05/02/2010 17:27:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grazie Luca..
Sì sì, segnatelo, ti piacerà sicuramente.
Il film di Rossellini? Non lo conoscevo, ma accetto volentieri il tuo consiglio.