Mauro@Lanari 5 / 10 04/02/2020 00:26:50 » Rispondi All'età di 20 anni, la cineasta francese Julie Bertuccelli ha avuto un grave incidente d'auto. Quando pensò che sarebbe potuta morire, accadde proprio quel che tradizionalmente ci s'aspetta in tali circostanze: la sua vita le balenò davanti agl'occhi così come l'aveva vissuta fin'a quel momento. L'esperienza l'ha lasciata con una serie di domande tipiche della c.d. "analitica esistenziale": tempo, memoria, oblio, contingenza del vivere, ciò ch'in termini heideggeriani si definisce "essere per la morte" ("Sein zum Tode"). Nel film queste riflessioni contrassegnano l'esplosivo epilogo alla "Zabriskie Point": frammenti di ricordi, frantumazione della linearità cronologica, orologi, lampadari, animali di peluche e bambole meccaniche che compaiono o si dissolvono. Tuttavia la regista ha creduto interessante dare all'ossatura dei suoi pensieri filosofic'il corpo dell'esistenza di Claire Darling, liberamente tratta dal romanzo "Faith Bass Darling's Last Garage Sale" della scrittrice statunitense Lydia Rutledge: un melodramma franco-italiano (Deneuve e Mastroianni) con bachi che diventano farfalla e possono volare via.