CHICKEN LITTLE - AMICI PER LE PENNE regia di Mark Dindal

Tralasciando che Chicken little è un nome del cavolo, l'originale pulcino di Walt era un tonto completo che serviva ad una volpe (primo e unico cattivo disney a spuntarla) per sfruttare l'ignoranza e la suggestione della massa al fine di papparsi tutto il pollaio. Il fine era lasciare un messaggio chiaro in periodo nazista.. e questi me la vanno a riproporre trasmormandola nell'ennesimo Indipendence Day / Mars attak? Dove il sindaco è diventato il padre del moccioso e la volpe una compagna di scuola. Ma siamo matti?
Vabbè capisco l'idea del cielo sfruttabile, ma ridurre l'ex protagonista volpe a comparsa bulla col sesso cambiato non è il massimo, senza contare l'incoerenza di erbivori e carnivori che vivono insieme. Quoto poi chi ha definito irritanti i personaggi principali, alcuni oltre che dal brutto design (la papera), non si possono sentire, in buona parte per la montagna di clichè sfruttati. Il porcello dal corpo sproporzionato (e la voce da fantaeroe) ad omaggio dei corti in bianco e nero, è la tipica presa in giro cinquantenaria di una categoria bistrattata come se le qualità dipendessero dalla massa corporea, l'amica del cuore consigliera dal canto suo ha la tipica cotta segreta per il protagonista nerd, con una rivalsa personale in atto e contrasti affettivi con un genitore (alla piovono polpette ma più egoista). Ci sono pure un buon numero di canzoni pop famose presenti e il tutto si svolge in un contesto sociale fin troppo attuale. Insomma tutti i temi cari agli americani non mancano.

Arrivato due terzi ero tentato di interromperlo, ma ho pensato non fosse giusto giudicarlo senza vedere la fine. In definitiva qualche scena simpatica c'è ma non basta. Non è facile annoiarmi con un cartone ma questo c'è riuscito. Forse i piccoli riusciranno a non trovarlo banale. Si salva un po la grafica, capace di sfoggiare un buon fur shading e di mostrare cura nel piumaggio.