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UN GIORNO DI PIOGGIA A NEW YORK regia di Woody Allen

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Mauro@Lanari     4 / 10  09/12/2019 00:07:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Pieno di sorprese, stupori e colpi di scena rimasti nello script e dispersi nel film, che sopravvive fiero della propria nostalgia.

Mauro Lanari
rocksoff  09/12/2019 12:07:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Perfetto!
Mauro@Lanari  09/12/2019 16:44:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Perfetto" purtroppo no: anche tu scrivi "non sembra neanche lontanamente un film di Woody [...] scontato [e] squallido". È possibile ch'Allen fosse consapevole della propria crisi creativa e ch'il suo vero alter ego sia il Roland Pollard di Schreiber che se ne va "gironzolando tra i set giocando a fare 'Viale del tramonto'" mentr'il Gatsby Welles di Chalamet rappresent'i suoi "desiderata" ormai irrealizzabili, eppur'i conti non tornano manco così.
Mauro@Lanari  11/12/2019 18:54:11Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
[Edit]
http://www.cineforum.it/recensione/Un-giorno-di-pioggia-a-New-York#edit-4716884097
https://www.pensieriparole.it/film/un-giorno-di-pioggia-a-new-york/#vcomments
Mauro@Lanari  18/12/2019 23:14:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Voto: 5,5.
Mauro@Lanari  10/12/2019 11:57:42Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
[EDIT]
Deconstructing "Manhattan"
Anch'Allen ha perso la partit'a scacchi con la morte. Il suo alter ego Roland Pollard (Liev Schreiber) reagisce alla propria produzione artistica considerandola "un fumante mucchio di mèrda esistenziale": "tutto quello che ho fatto fa schifo", "fa vomitare" ed "è umiliante". Abbandona la saletta di proiezione privata e se ne va "gironzolando tra i set giocando a fare 'Viale del tramonto'". Lo sceneggiatore Ted Davidoff (Jude Law) cerca di convincerlo che si tratti della solita crisi creativa, ma Pollard ricompare solo per chieder'ubriaco ad Ashleigh Enright (Elle Fanning) di fuggir'assieme nel sud della Francia: una nuova musa per un nuovo inizio. Non c'è spazio per la bergmaniana fuga nostalgica ne "Il posto delle fragole": la "pillola rossa" di "Matrix" ha un effetto devastant'e il resto del film è un implacabile gesto autodenigratorio sulla propria gioventù biografica e registica, il Gatsby Welles di Timothée Chalamet, con le sue speranze, desideri, velleità, amori, progetti, battute umoristiche, è ridicolo e l'ingenuità giovanile non lo giustifica. Alle 18 nel Central Park Zoo prend'avvio l'ennesim'inganno.
Mauro@Lanari  11/12/2019 14:35:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
*Schreiber ha impersonato Welles in "RKO 281" (Benjamin Ross, 1999).