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TOLO TOLO regia di Checco Zalone

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Light-Alex     7½ / 10  09/01/2020 22:28:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Vado contro corrente, su questo film si stanno alzando critiche feroci invece per me è stato una piacevolissima sorpresa. Avevo aspettative molto basse invece il film è geniale.

Il coro di 1 che si sta levando tra le votazioni mi conferma un mio grande sospetto. Zalone non è mai stato capito dalle masse. I grandi numeri che ha fatto al botteghino sono frutto di un grosso fraintendimento, in cui paradossalmente lui è stato apprezzato probabilmente anche da una larga fetta di popolazione, l'italiano medio, che lui stesso non ha fatto altro che ridicolizzare in tutti i suoi film.

Invece l'italiano medio probabilmente lo apprezza come personaggio greve e politicamente scorretto, quando lui è esattamente il contrario: tutte le risate che si fanno con Zalone sono delle risate con un fondo di amarezza, e una sorta di pietà per la mediocrità dell'individuo Zalone (il personaggio intendo, non certo l'attore Luca Medici) in quanto quella maschera rappresenta tutti gli stereotipi dell'italiano medio, ignorante, chiuso mentalmente, furbetto, omofobo, razzista, maschilista, e lui tramite quella maschera ridicolizza quel modello di italiano medio.
Ma continuo a pensare che molto del pubblico che lo ha amato, lo ha mal interpretato e ha semplicemente riso in maniera godereccia del suo beniamino, visto un po' come il modello dei loro difetti che però risulta vincente, e un po' forse li legittima ad essere quello che sono.

Quale è il problema che si è generato in Tolo Tolo? Qui la comicità è più contenuta e prevale la riflessione su temi seri e anche drammatici (che poi badate bene, si ride e anche parecchio, non è vero che il film non è comico). Evidentemente qui è apparso troppo chiaramente l'intento dissacratorio di Zalone e il grande pubblico ha fatto un passo indietro, probabilmente deluso dal non potersi fare un'altra volta le sue goderecce risate ma costretti a fare un minuto di riflessione su un tema su cui tutti preferiamo girare la testa dall'altra parte.

Il film ripeto è geniale. Il concetto è simile a quello de "La Vita è Bella" di Benigni. Si tocca un tema drammatico, i viaggi della speranza dei migranti nel Mediterraneo, con un'incredibile leggerezza ed ironia grazie al personaggio scanzonato e dissacrante di Zalone che ci permette con le sue classiche gag di farci entrare nelle dinamiche di quei viaggi e svelarci le ipocrisie delle destre e delle sinistre, degli italiani e dei francesi, dei migranti e dei soccorritori, e così via.

Molte battute sono oggettivamente fini e sinceramente anche di non facile comprensione (i riferimenti al cinema neorealista o a Kennedy, giusto per fare due esempi, mezza sala non li ha capiti).

Il film ha sicuramente dei difetti, ma da un taglio al racconto di una storia che conosciamo tutti assolutamente innovativo, intelligente e audace.

Nel complesso per quanto riguarda il finale, che è si lo ammetto goffo e anche a me ha stranito mentre lo vedevo, però devo dire che è anche quello a suo modo una trovata fuori dagli schemi per chiudere un film che invece stava scivolando verso un happy ending un po' moscio. Insomma anche quello che lì per lì non mi è piaciuto, poi in fondo lo ho apprezzato.
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  10/01/2020 05:15:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Condivido il parere su Brnigni come modello di riferimento... Ma anche Scola e tantissimo Monicelli... Zalone ha troppe idee per esempio parla del Neorralismo (che in fondo addolciva la pillola sul degrado) ma poi ti fa vedere Accattone di Pasolini che è il Realismo più feroce e amaro
Scuderia2  09/01/2020 23:30:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Centro.
Ma poi, tutti quelli che hanno avvertito l’assenza della mano di Nunziante!?!?
Nunziante????
Cioè, non Fincher, Scorsese, Nolan, al limite Sollima.
No.
Nunziante.
Light-Alex  10/01/2020 17:36:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sì, assurda questa improbabile riabilitazione di Gennaro Nunziante a guru della cinematografia.
Lo stesso Nunziante de "Il Vegetale" con Fabio Rovazzi...
Vabbè, poveretto, lui fa il suo mestiere... ma nulla di più insomma.
venetoplus  10/01/2020 11:43:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ma come? non lo sai? GLi italiani dopo essere tutti esperiti in architettura (Stralli del ponte Morandi), di medicina (gli effetti collaterali dei vaccini), di economia (e qui i casi son troppi x citarli tutti), di diritto costituzionale (vedi sopra), sono anche dei rinomati critici cinematografici!!! Ho notato anch'io quanti (pagliacci? li vogliam definire tali? o restiamo sul meno prosaico "coglio.ni"?) "esperti" han notato l'assenza di GENNARO NUNZIANTE. Povera itaglia...
daniele64  16/01/2020 12:41:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Devo concordare con gran parte delle tue osservazioni su Zalone , anche se il mio voto sarrebbe più basso ....