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JOJO RABBIT regia di Taika Waititi

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     7½ / 10  18/01/2020 08:12:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un film molto bello da vedere, meno bello se vogliamo dirlo da sentire... Una favola dark che mantiene i connotati della "leggerezza" nche se poi le immagini di repertorio - rare ma bellissime - e diversi frammenti ci riportano a una durissima, devastante realtà. Quello che lascia perplessi è il tono di FARSA accentuata mentre la memoria scorre, nei momenti più drammatici, a Tarkovskji ("L'Infanzia di Ivan"), a Rossellini, a Spielberg del fin troppo contestato "L'Impero del sole". Una farsa, dicevo, dove Hitler sembra quasi il nipote virtuale di Errol Flynn celebrato/venerato come una Rockstar o un Mogol, l'addestramento dei ragazzini il mondo dei boy scout raccontato da Wes Anderson in uno dei suoi film più poetici, strizzando l'occhio talvolta a Louis De Funes e alla Storia più funesta cfr. Il Nazismo raccontata con beffarda ironia. Ma, dicevo, resta una sorpresa e un film quasi "nuovo" rispetto al cinema contemporaneo. La crescita di Jojo e il rapporto quasi magnetico con la madre - una sorprendente Scarlett Johansson - e la ragazzina ebrea (continuità generazionale/parentale con la compianta sorella morta) hanno una forza lirica e umana davvero sorprendenti. E quando il mondo deve ricostruire una Vita dopo le macerie del passato, la fine del Nazismo, facile pensare a Jojo come al bambino di "Germania anno zero" che la regista ha sicuramente visto, ma che vuole e può ancora "salvare" dal suo destino infausto. Ci sono momenti in cui è difficile credere che tutto possa passare invano, che si possa raccontare una storia così senza strapparsi le vesti per la mancata Ortodossia del dramma umano. Invece funziona, con l'Epica spontanea di un fanatismo folle che non vede la colpa nei volti dell'innocenza