frine 8 / 10 25/11/2005 03:12:21 » Rispondi Mai sottovalutare i popoli del cosiddetto 'terzo mondo'. Specie se si tratta del popolo cinese, forte di una cultura millenaria. La bella Song è una Mata Hari cinese, avvezza all'inganno e alla menzogna, ma fedele alla patria e al regime. Controllata da una funzionaria comunista brutta e trasandata, Song risponde, impeccabilmente: "Faccio del mio meglio". E il diplomatico occidentale, presuntuoso e vagamente razzista, ci casca. Ci casca oltre i limiti del credibile. Ma diciamo la verità: cose simili sono successe a molti, magari con conseguenze meno gravi. L'irrisione nei confronti della stupidità maschile è feroce e lacerante. Ma c'è una contropartita, non si sa se consolatoria o ancora più frustrante: la femme fatale, astuta e ingannatrice, è in realtà un maschio. Forse c'è ancora una via di scampo per il cinico e intrigante travestito. Ma non ce n'è nessuna per il diplomatico occidentale idiota. John Lone si conferma come il più strepitoso attore orientale/occidentalizzato , capace di adeguarsi mirabilmente ai ruoli più diversi. E Jeremy Irons? Convincente, ma in un ruolo che certo non lo dipinge come un mostro di intelligenza. E non è la prima né l'unica volta. Comunque, Cronenberg sa sempre scegliere bene i suoi attori, e ancora una volta realizza un film originale e graffiante, che non suscita molta simpatia ma almeno fa riflettere.