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M. BUTTERFLY regia di David Cronenberg

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Crimson     8 / 10  23/03/2006 15:51:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un film che lascia spazio a numerose riflessioni, mediante l'ambiguità che regna dall'inizio alla fine. Ambiguità non solo per quanto riguarda l'approccio sessuale, ma anche di intenzioni, di parole, di sentimenti.
La storia d'amore tra i due protagonisti è molto ma molto più complessa dal punto di vista relazionale piuttosto che nelle azioni. Renè è vittima dell'illusione e dell'autoinganno. Idealizza una realtà che nel concreto è del tutto diversa. E questo errore di natura addirittura esistenziale è troppo grave, ma giudicabile? non sò. Non riesco a ritenerlo uno stupido, un completo idiota ma una vittima di un meccanismo psicologico troppo irrazionale dal poter essere condannato. Chiunque spesso senza rendersene conto, almeno inizialmente, reputa la realtà in modo diverso da quella che è, vittima della propria idealizzazione. Egli cade preda dei suoi sentimenti; è facile pensare durante il film "ma come è possibile che non se ne accorga?" ma credo che uno dei messaggi di fondo sia proprio questo: ossia che spesso da fuori è fin troppo semplice osservare delle situazioni ma quando le viviamo in prima persona è tutto diverso. L'amore che Renè prova non è "normale", chiunque ad esempio desidererebbe vedere nuda la persona amata. Ma lui è così, prova una riverenza esagerata, assurda. Ed è l'inganno di Song o il suo autoinganno a compromettere la sua carriera e a distorcere radicalmente le sue opinioni in merito alla cultura cinese, alle relazioni diplomatiche e culturali? è un interrogativo coinvolgente, al quale è difficile rispondere. Sicuramente entrambi i fattori hanno un ruolo determinante, ma fino a che punto è difficile stabilirlo.
La scena in assoluto più bella è quella finale, assolutamente incredibile.