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RICHARD JEWELL regia di Clint Eastwood

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marcogiannelli     8 / 10  22/01/2020 00:09:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ultimamente Clint Eastwood si è focalizzato sul racconto di persone comuni che, trovandosi nel posto giusto al momento giusto, sono diventati degli eroi, dei modelli americani. Ci sono casi ben riusciti (vd. Sully, American Sniper) e casi falliti o poco riusciti (vd. Attacco al treno). Fortunatamente questo film ricade nella prima categoria.
Il lato umano è fondamentale nel racconto di Eastwood, lo si esplora fino in fondo. Richard Jewell è un bambinone che vive ancora con sua madre, un po' ingenuo, con delle strane passioni, ma soprattutto buono. Una persona con cui si empatizza in 10 secondi. Di certo non un arrivista come vorrebbero farlo sembrare ad un certo punti. Arrivisti sono senza dubbio l'agente FBI Shaw e la giornalista Scruggs, due figure ipernegative, i soggetti principali a cui Clint vuole mandare un messaggio chiaro.
I media e le forme di potere come i federali hanno influenza e per l'appunto potere. Un cittadino comune può solo piegarsi purtroppo. Questo non è assolutamente accettabile, ma Clint ci dice che alla fine la giustizia americana fa il suo corso.
Carino il montaggio con l'inserimento di filtri per rendere il video anni '90.
Tecnicamente si può dire che sia un film pulito, dedito a voler raccontare in modo giornalistico una storia vera.
Meravigliose le interpretazioni dello snobbatissimo ai premi Paul Walter Hauser, del gigione Sam Rockwell, della grandissima Kathy Bates e della bellissima e perfida Olivia Wide.
Sicuramente a livello stilistico non aggiunge niente al cinema e non innova per nulla, ma è uno spaccato incredibile di storia recente narrato con pulizia da un regista 90enne.