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ANTRUM: IL FILM MALEDETTO regia di David Amito e Michael Laicini

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DankoCardi     8 / 10  04/06/2020 00:24:03Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
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Amito e Lancini arrivano molti anni dopo The Blair Witch Project e tentano di compiere una operazione di marketing simile sfruttando l'idea (nemmeno questa molto originale però affascinante) del film maledetto che avrebbe causato stragi nei cinema dove veniva proiettato e la morte di qualcuno che lo avrebbe visto. Chi ci crede? Ovviamente nessuno; eppure se si guarda questa pellicola conoscendo la storia ed avendo visto prima qualche speciale sul tubo che ne parla, come sul canale "L'Inspiegabile", ci si approccia con un minimo di timore reverenziale. Ma ora tralasciamo la falsa leggenda urbana e veniamo al film. Fin dall'inizio, dai titoli in cirillico, dalla doppia data di produzione -1979 a numeri arabi e 1977 a numeri romani- veniamo subito introdotti in un clima di sbagliato, di storto, che ci mette a disagio a livello quasi subliminale. Però poi sorridiamo nel constatare che, nonostante la fotografia granulosa ed un pò seppiata, si vede lontano un kilometro che è stato realizzato in tempi recenti e lo si capisce anche dalla regia, dalle inquadrature dei dettagli, da certi movimenti di macchina (dai ragazzi, lo sappiamo che le regie degli horror anni '70 erano meno curate e più "casalinghe"). Ma torniamo al timore reverenziale succitato: man mano che si va avanti nella storia l'angoscia cresce, ogni singolo graffio della pellicola, ogni singola "bruciatura di sigaretta" che passa quasi inosservata ai nostri occhi...corrisponde invece ad un messaggio subliminale; frasi, simboli e sopratutto pentacoli! Il film è estremamente simbolico e ben curato nei riferimenti al maligno e all'inferno, ma quella che colpisce è l'ambientazione: un vero e proprio inferno verde dove l'insidia è dietro ogni albero, dove i rami scheletrici e le foglie possono formare orrende pareidolie dove vediamo corna e volti demoniaci. Ogni singola inquadratura può riservare una sorpresa e....gli sfondi, tenete sempre d'occhio gli sfondi. Il disagio sale nello spettatore per merito anche di una musica estraniante. Nella seconda parte la storia ha un lieve calo di tono al momento dell'incontro con i due cannibali andando un pò verso la strada dei film di Rob Zombie...ma sono davvero uomini o piuttosto demoni travestiti come ha sognato Nathan? Si arriva ad un finale tenue dove ci culliamo sugli allori pensando siano state tutte fantasie del bambino (anche Caronte che traghetta un anima nella notte), ed invece colpisce come un pugno il fatto che sia un falso finale -forse una citazione a Demoni di Lamberto Bava?- che ci prepara al commiato, tanto horror quanto drammatico. Una storia non originale, ma allo stesso tempo originale, un horror che non è un horror ma che invece lo è! Un film che lascia il segno!

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