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I DUE PAPI regia di Fernando Meirelles

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Light-Alex     5 / 10  10/02/2020 20:23:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il film riesce abbastanza bene a risultare aderente alla realtà, quanto meno dal punto di vista estetico. Le location sono in parte originali (film girato tra Buenos Aires, Roma e la reggia di Caserta) e in parte ricostruite ma che con la computer grafica rasentano la realtà. I costumi sono delle riproduzioni fedeli. Interessante la babele linguistica che sono riusciti a riprodurre utilizzando praticamente tutte le lingue parlate in Vaticano (incluso il latino).
Da questo punto di vista ottima interpretazione del duo di protagonisti Anthony Hopkins/Ratzinger e Jonathan Pryce/Bergoglio. Sia dal punto di vista recitativo, per essere stati in grado di fare loro movenze, andature, pose, dei due pontefici, sia per essersi ben mossi nella babele linguistica di cui sopra (con qualche errore certamente, ma grande sforzo).
Insomma il comparto tecnico realizzativo è stato ottimo.
Mi aspettavo qualcosa di più dal punto di vista dei contenuti.

Il film parte mostrandoci la abbastanza scontata contrapposizione tra Bergoglio il riformista, il buono, il semplice, quello che piace a tutti, contro Ratzinger, il conservatore, l'antipatico, l'intellettuale, il burbero.
Chiaramente non mi aspettavo un documentario, quindi si sorvola su questa visione semplicistica e non corretta, consci che ha solamente una funzione narrativa.
Tra siparietti simpatici e scambi di battute si arriva alla chiacchierata centrale tra i due, uno pontefice e l'altro ancora cardinale, che costituisce la parte principale del film. Qui gli equilibri si ribaltano, ognuno mostra le proprie debolezze e le proprie zone d'ombra nei rispettivi passati.

Sinceramente mi aspettavo qualcosa di più. I due personaggi in fondo incarnano due potenti archetipi di modi di intendere il mondo e la Chiesa. Forse mi aspettavo qualche dialogo dal respiro più profondo, qualche riflessione in più.
Invece il film lascia poco, la sceneggiatura alla fine insiste più sull'aspetto biografico che sull'aspetto mentale e filosofico.
Dal mio punto di vista, un'occasione sprecata.