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JUDY (2019) regia di Rupert Goold

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marcogiannelli     7 / 10  09/02/2020 11:42:00Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Judy è stata una ragazzina a cui hanno tolto l'infanzia e l'adolescenza per stare al servizio delle case di produzione cinematografiche. Questo ha portato disturbi del sonno e soprattutto gravi abusi di ogni tipo di barbiturici, e di alcool. Quello che vediamo sono gli ultimi mesi del suo declino.
Questo film di primo acchito sembrerebbe un classico biopic, seppure sono gli aspetti drammatici della persona che vogliamo esplorare, più che la sua storia di successo e poi caduta. E' la storia di un'adolescenza negata, di un successo che ti toglie tutto, di un sistema che quando ti esclude ti ammazza e ti dimentica.
Judy non era uno stinco di santo, ma questo perché Hollywood ne ha annullato ogni tipo di velleità.
Ovviamente questo film è poco visto, poco diffuso e poco considerato perché forse non il classico film che oggi si va a vedere, e soprattutto parliamo di una donna morta 50 anni fa. In The Irishman l'infermiera non sapeva chi fosse Jimmy Hoffa dopo 20 anni, oggi parlare con i giovanissimi e chiedere "sai chi era Judy Garland" è come chiedere il nome del terzino riserva dell'Albinoleffe quasi. Quindi ovviamente meno risalto meno notorietà per un bel film tutto sommato.
L'unico motivo di notorietà è stata Renée Zellweger. L'attrice è stata capace di dare al personaggio lo spessore tragico giusto; una trasformazione fisica iniziata con un vocal coach un anno e mezzo prima delle riprese. La Zellweger si muove, parla e canta come Judy Garland; le spalle curve, i gesti nervosi del volto, gli occhi persi nella magia del palcoscenico. A volte sembra quasi caricaturale ma in molti momenti è solo da fermarsi e inchinarsi.
Ovvio, regia e comparto tecnico sono di livello medio, però nulla toglie ad una buonissima esperienza da sala.