Weamar 8 / 10 21/03/2011 16:05:30 » Rispondi Un film sublime, capace di sfiorarti l'anima senza tuttavia toccarla con forza. Il film Marshall non è solo una bellezza per gli occhi - una scenografia, una fotografia e dei costumi da brividi che meritavano assolutamente l'oscar - ma anche per l'anima. Lento, lentissimo. Quasi tre ore di puro godimento (tanto per usare un francesismo). Si parte con un primo tempo doloroso, duro, quasi compassionevole; l'istruzione, la discesa e la risalita di Chiyo in quel mondo così lontano che grazie all'amore riuscirà a farlo proprio, è reso magnificamente. Una seconda parte che evoca nello spettatore quelle tragedie dovute alla seconda guerra mondiale. E la speranza di Sayuri, frantumata come vetro, si ripercuote nello stesso spettatore; che vorrebbe rivedere quelle muse danzare di nuovo, addobbarsi con i loro kimono. Il film si discosta molto dal libro - un vero gioiello - tuttavia resta una pellicola veramente ben fatta. La prova di Gong-Li, inutile negarlo, è quella che risalta fra tutte. Un'interprete veramente rara nella cerchia degli attori giapponesi. La sua frustrazione è palpabile, tanto da non fartela odiare.
Il film è freddo, certo, ma è proprio lì che mira. Perché come dice la frase finale del film: