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A HISTORY OF VIOLENCE regia di David Cronenberg

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     8 / 10  06/04/2006 10:49:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Torna il grande David Cronenberg e lo fa con una pellicola che all'apparenza puo' risultare atipica per le tematiche solitamente trattate dal geniale filmaker canadese,ma a voler approfondire le cose non stanno proprio cosi'.
Tratto da una graphic novel,dalla quale il film(pare)discostarsi abbondantemente,l'ultima fatica del regista è una storia che parla di violenza e mutazione,due temi cari all'autore che questa volta pero' inserisce in un contesto molto piu' quotidiano e sicuramente meno surreale od orrorifico.
La violenza viene affrontata come una sorta di elemento quotidiano della societa' americana,come un fatto che non sconvolge piu' di tanto ma viene dato per scontato...la trasformazione invece riguarda non l'aspetto fisico del protagonista,bensi' quella dell'identita',si puo' notare quindi che temi cari a Croneberg tornano eccome!
Inoltre anche il sesso è ben presente nella pellicola e chi conosce Cronenberg sa quanto questo sia importante nella sua filmografia ed anche metaforico,basti vedere come Mortensen e la Bello facciano l'amore ad inizio film(quando tutto è idilliaco)ed in seguito(quando le verita' nascoste sono affiorate).
Cronenberg è abilissimo a calarci in in uncubo che con il passare dei minuti attanaglia lo spettatore in una morsa d'angoscia sino al bellissimo finale sospeso,dove tutti veniamo liberati dal senso di oppressione.
L'autore inoltre ci propone sequenze forti mostrando sempre la violenza e non lasciandola mai fuori campo,se deve essere una storia di violenza che lo sia fino in fondo deve aver pensato...ed ecco allora che non lascia immagini invisibili, non si permette di edulcorare nulla fregandosene di un eventuale censura,affidandosi al realismo piu' puro...e se in passato Cronenberg ci aveva fatto sussultare con storie "malate" ma difficilmente verosimili stavolta lo fa raccontandoci la realta', ed il risulatto è ancor piu' disturbante.
Non mi ha convinto molto Mortensen nei panni del protagonista,non mi è sempre sembrato perfettamente in parte,bene invece il resto del cast,con Harris ed Hurt bravissimi a gigioneggiare nei panni dei malavitosi.
Un nuovo(?) Cronenberg che a me è piaciuto molto,vedremo col prossimo lavoro se tornera' nuovamente alle sue visionarie ed oniriche storie o trascinera' l'orrore su livelli piu' quotidiani.