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VOLEVO NASCONDERMI regia di Giorgio Diritti

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     8 / 10  21/08/2020 02:25:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Quel bisogno di Normalità, che pare coincidere con una sorta di radicalizzazione (escalation) conformista del Personaggio, ma come vedremo non è così. Diritti realizza un film bellissimo e scarno, quasi a voler "denutrire" il Ligabue dei suoi cliché patetici, della Mostruosità che lo separa e non confonde con gli altri. È un film fortemente Emotivo, ma anche rigoroso, lontano dai manierismi di Avati e vicino all'Umanesimi di Olmi o del Rossellini "televisivo" didattico. Ci risparmia odiose didascalie, e non se ne sente la mancanza, attraversa un tempo senza tempo raccontando progresso e regresso ora Scientifico, ora Culturale, ora Politico. Ma come nel suo primo film, lascia allo Spettatore il Compito di capire, di pensare. Non vuole diventare la Morte che si fa Arte, se l'arte era per Ligabue unica fuga di Libertà e Libertà è Vita. Sorretto da una fotografia superba, tra Arie Verdiane e sconfinamenti quasi Ambient, "Volevo nascondermi" è soprattutto un film che parla del Bisogno Umano, davvero bizzarro in questi mesi di senile sconfitta umana e fisixca