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ANATOMIA DI UN RAPIMENTO regia di Akira Kurosawa

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Crimson     8½ / 10  30/11/2005 19:49:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Considerato da molti un film trascurabile, a mio avviso non lo è affatto.
Kurosawa torna con questo film a trattare un tema delicato, ossia il degrado delle città e la vita difficile di chi vive nei bassifondi, attraverso una torbida storia che mi ha ricordato molto "cane randagio". A differenza di quest'ultimo, però, in questo film si scopre presto l'identità dell'assassino. Attraverso i pedinamenti della polizia ci viene mostrata l'altra faccia di una grossa città.
Ancora una volta infatti c'è una contrapposizione netta tra due realtà diverse: la vita agiata di Gondo (Toshiro Mifune), industriale la cui carriera è vicina ad una rapida quanto meritata ascesa, e quella costituita dal degrado più assoluto di uno studente-infermiere, la cui enigmatica figura emerge solo in un secondo momento.
Nel corso della prima lunga scena, girata tutta in una stanza della villa di Gondo, ho avuto l'impressione che quest'ultimo fosse presentato con un'accezione negativa: entusiasta dell'imminente conclusione di un'affare, dopo aver ricevuto le prime telefonate da parte del rapitore sembra tentennante di fronte alla richiesta di "sacrificare" il denaro per salvare il figlio del proprio autista.
Al contrario egli si rivela una persona di grande umanità, che si rovina e umilia e riparte da zero senza batter ciglio, senza lamentarsi minimamente. Forse Toshiro Mifune in questo film dunque rappresenta uno dei personaggi di maggior fascino all'interno di tutta la filmografia dell'Imperatore Kurosawa. Esprime un'integrità morale tale che persino lo studente rimane esterrefatto.
La vicenda del signor Gondo colpisce e scuote nel profondo: mi ha fatto tornare in mente una frase di Seneca: "nihil accidere bono viro mali potest". Proprio così: nonostante la sconfitta e la rovina patrimoniale Gondo è un vincitore, perchè è la sua probità che gli permette di uscirne tale.
Per il resto, la sorta di "giallo" che ci viene presentato, con un taglio molto "americano" a dire il vero, è avvincente e come ho già scritto ci immerge in una realtà difficile, specie quando l'indagine approda nel campo della droga. Forse il film ha la pecca di cadere ad un certo punto in una parte un pò scontata, per poi concludere però in bellezza, con il confronto finale breve ma di grande efficacia.