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VIVARIUM regia di Lorcan Finnegan

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     8 / 10  30/04/2021 11:48:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un sobborgo perfetto: case dotate di ogni comfort, cielo dai colori pastello, prati intonsi, strade pulite, nessun rumore, nessun vicino. Gemma e Tom capiscono in fretta che tale perfezione non è il paradiso, bensì l'anticamera di un inferno basato sulle apparenze e gli obblighi sociali.
Ho letto paragoni con la serie "Ai confini della realtà" o con "The Truman show", ebbene, direi che il lavoro di Lorcan Finnegan ha dei punti in comune con i sopracitati titoli. C'è infatti un'attitudine al surreale e al grottesco, sembra di essere catapultati in una favola in cui il rassicurante è mero specchietto per le allodole. Tra horror e sci-fi distopica incuriosisce l'ardua interpretazione: probabilmente la giovane coppia è vittima di un crudele esperimento manipolato da non si sa chi (o meglio, non si sa da cosa). Più traducibile svetta il pensiero nichilista di Finnegan, il quale fornisce la sua interpretazione riguardo l'urgenza di costruire una famiglia seguendo un modello sociale omologato. Attraverso lo stereotipo del maschio lavoratore e poco dedito ai figli e la femmina guidata da una vocazione materna che non può tradire, la trasfigurazione dell'individuo è servita. La pellicola è inquietante, lascia tante domande in sospeso ma si segue con piacere grazie anche alla bravura degli interpreti. Sicuramente è un film allergico agli schemi precostituiti, inoltre chiede una certa apertura mentale per essere affrontato e (faticosamente) interpretato (ovviamente senza alcuna certezza).