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THE GENTLEMEN regia di Guy Ritchie

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Elfo Scuro     7½ / 10  13/11/2023 00:52:03Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Era da un po' che non vedevo un film di Guy Ritchie, il buon europeo che aveva portato il suo brit pulp alla corte di Hollywood, per poi adagiarsi sugli allori del mestierante di determinati copioni Hollywodiani. Questo film serve per far conto di quello che è diventato visivamente (un pastiche che non lascia nulla a caso per le nuove generazioni, ma nel suo stile), se "Lock, Stock and Two Smoking Barrels" era il biglietto da visita e chiusura di un certo cinema stile anni 90, si è passati poi a "Snatch" e "RocknRolla" che sono rispettivamente: inizio degli anni 2000 e chiusura rappresentativa di quel periodo e del suo stile. Infine si giunge a "The Gentlemen", ideale quarto tassello di questa ideologia stilistica di Ritchie. In esso non vi è nulla di più di quanto abbiamo visto in passato, ma vi si può trovare una contemporaneità sempreverde nel suo approcciarsi nelle decadi. Una chiusura ipotetica della prima decade del 2000 americano. Il cast non mente di certo in questo: Matthew McConaughey, Charlie Hunnam, Hugh Grant, uno splendido Colin Farrell e il sempre fedele Eddie Marsan non mentono di certo sulla qualità degli interpreti. La regia segue la sceneggiatura, che si snocciola nei classici monologhi e colpi di scena tra i criminali che pensano sempre di essere un passo avanti agli altri, ma che in realtà (per un motivo o per l'altro) erano solo parte del piano. Inutile poi citare il metacitazionismo nel quale lo stesso Ritchie si presenta nel finale, che parla da solo in questa pellicola che dimostra come (e quando ne ha voglia) il cineasta di Hatfield abbia sempre una pallottola pronta a sparare con fragore nel suo genere preferito.