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FLCL regia di Kazuya Tsurumaki

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Arkantos     9½ / 10  23/05/2020 20:38:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Certo, la commedia all'italiana no-sense, come si vede nei commentoni infiniti che scrivo, mi fa schifo, ma, guardando al di fuori del Bel Paese, si possono trovare opere che, a dispetto di una trama a dir poco assurda, nascondono un significato o un'allegoria che vanno a braccetto con questo stile: FLCL (pronunciato "Furi Kuri") è sicuramente uno dei rappresentanti più importanti e lo considero un punto di riferimento su come fare la comicità no-sense, che può trasmettere in maniera originale certi messaggi e prestarsi molto bene a multiple chiavi di lettura che vanno da quella ignorante fino a quella più profonda, ma andiamo con ordine, anche perché FLCL, sia da guardare che da commentare, non è affatto semplice. Se amate i prodotti non-sense fatti bene, oppure i "tripponi" diretti da Celentano come Yuppi Du, Geppo il Folle o Adrian, sta miniserie vi gaserà abbestia!

ATTENZIONE SPOILER!!!

A livello tecnico, questa miniserie è il top: se le dicerie fossero esatte, ovvero che questo prodotto non fosse altro che una test dove provare soluzioni innovative per quel periodo come la CGI, queste idee vengono sfruttate fino in fondo; la CGI, usata in scene che danno la tridimensionalità, è integrata alla perfezione coi disegni e ancora oggi non sfigura dinanzi a prodotti più recenti, per non parlare poi di altre idee come la narrazione tramite pagine di un manga, la citazione a South Park, i fuori onda e il deformare i personaggi in maniera tragicomica, mantenendo i disegni e le animazioni a un livello eccelso.
La colonna sonora è una delle migliori mai fatte per un anime: fatta dai The Pillows (oltre ad alcune tracce preesistenti come The Comedians di Kabalevsky), le singole tracce sono molto belle e si abbinano molto bene alle scene, vanta tra l'altro la sigla finale più spaccac.uli della storia!
I personaggi, nonostante siano poco approfonditi, hanno un loro carisma e lo spettatore riesce a empatizzare facilmente con loro: a partire da Naota, un ragazzino di 12 anni che, appena entrato nella pubertà, trova il mondo che lo circonda scontato, Amarao che ipnotizza tutti con le sue sopracciglia fino ad arrivare a uno dei miei personaggi preferiti: Haruko, simbolo dell'adolescenza, follemente estroversa e follemente pazza, ma al tempo stesso in grado di essere piuttosto dolce col protagonista; nota a suo favore è il doppiaggio italiano che non sfigura dinanzi a quello giapponese, praticamente intraducibile per le numerose storpiature volute della "L" che diventa "R", infatti ho amato alla follia la voce di Laura Latini (ahimè non più in vita…), specie quando dice…
"Cosa sarebbero quelle sopracciglia?! Folte e grosse per un fascino virile?! Ben scolpite e definite per piacere alle femmine?!"
"Per te bastard.o ci vorrebbero almeno un milione di anni, moccioso di una scimmia!!!"

A livello narrativo è praticamente impossibile descriverlo a parole, ma è abbastanza chiara l'allegoria dei ragazzi che hanno a che fare coi primi torpori sessuali (le allusioni visive e nei dialoghi sono innumerevoli) e altri problemi tipici del periodo, solo che trattati in questa maniera assumono una prospettiva totalmente nuova: fate conto che, in poche parole, a un ragazzo gli spuntano dalla testa corni sempre più grandi che si trasformano in robot e tra di essi uno in particolare sarà l'obiettivo di Haruko e di Amarao per conseguenze inevitabili sul pianeta Terra, ma a queste assurdità ben presto ci si abitua e quasi quasi pure lo spettatore penserà che accadono solo "cose scontate" per poi essere sconvolto da altre bizzarrie.

Una delle serie più belle mai fatte, forse il miglior anime della storia, ancora oggi all'avanguardia tecnicamente, molto divertente (se volete morire dalle risate sta serie è perfetta) senza trascurare quel minimo di contenuto, a sto giro più criptico, che di sicuro non guasta; anche se al 90% dei casi c'è il rischio di perdere il filo del discorso (ha un ritmo VELOCISSIMO, io stesso ancora oggi, dopo tre visioni, ho soltanto esposto il tema più superficiale), ciò non impedirà allo spettatore intrattenimento assicurato e addirittura la consiglierei pure a chi non ha mai visto una serie, anche se vedere questa per prima, un po' come con altri capolavori, può rendere eccessivamente severo il giudizio anche verso le opere "buone". Si merita senza alcun dubbio 9,5, il voto massimo che assegno alle serie.