Dom Cobb 8 / 10 21/02/2015 00:00:45 » Rispondi Z è uno dei migliaia e migliaia di operai di una gigantesca colonia di formiche, il cui unico problema rispetto agli altri è quello di "pensare troppo" e lamentarsi di continuo della propria condizione. Quando l'incontro con la principessa Bala convince il nevrotico operaio a scambiare il posto con un amico soldato pur di rivederla, Z si ritrova coinvolto in un complotto ordito dallo spietato generale Mandibola... Primo lungometraggio animato della casa Dreamworks, fondata dall'ex dirigente della Disney Jeffrey Katzenberg insieme al gigante Steven Spielberg e al manager musicale David Geffen, questo Z la formica fece un gran parlare di sé prima ancora di uscire in sala, causa la sua concomitanza con un altro film d'animazione dal soggetto molto simile della rivale Pixar, A Bug's Life. Ci fu un'aspra guerra per decidere quale delle due major avesse avuto per prima l'idea originale e chi fosse stato a ricopiarla, e ancora oggi la risposta non è certa. Quello che è certo, per quanto mi riguarda, è che questo lungometraggio supera quello della Pixar sotto tutti gli aspetti. A livello tecnico, il film si diverte a giocare con le dimensioni gigantesche di un mondo fondamentalmente minuscolo, e riesce a creare un vero e proprio mondo caratterizzato da scenografie variegate e squisitamente stilizzate, costellato di idee visive a dir poco brillanti.
Le termiti che si nascondono in un vecchio tronco spezzato, la leggendaria Insettopia che si rivela essere un cestino della spazzatura con rifiuti sparsi a terra, e soprattutto, la scena con le scarpe.
A tal proposito, notevole anche l'ideazione del mondo della colonia, talmente assuefatta dal proprio sistema di vita incentrato sul lavoro ininterrotto da sfiorare l'automazione, con colori scuri a farla da padrone e qualche citazione non troppo marcata a classici del cinema del passato (Metropolis su tutti). Anche a livello narrativo, il film si difende molto bene, e ciò e debitore in gran parte della presenza di Woody Allen: lui non solo presta la voce al personaggio titolare, ma ha contribuito anche alla sceneggiatura per adattarla meglio al proprio stile di recitazione, e si vede. I dialoghi sono spesso frizzanti, cosparsi di un'ironia graffiante, per quanto forse difficile da afferrare per un pubblico di giovanissimi,
"Non potremmo influenzare il loro sistema politico con un contributo elettorale?" "Qualcuno finirà per intentare causa!" "Sai, ero pronto a includerti nelle mie più erotiche fantasie..."
e garantiscono nonostante tutto grasse risate dall'inizio alla fine; merito, questo, anche di un doppiaggio italiano perfetto. Vi sono inoltre delle sporadiche incursioni su terreni più cupi e seriosi che danno al film una marcia in più, in specie nei momenti che hanno il generale come protagonista, e che rendono il prodotto finale forse più indirizzato a un pubblico di adulti e teenager, almeno paragonato ai lavori Pixar. Per diluire il tutto, delle buone animazioni computerizzate, anche se un tantino datate in qualche inquadratura, e delle energiche musiche, e il risultato è un piccolo gioiello del suo genere, un brillante mix di avventura e commedia che intrattiene con stile e soddisfa ampiamente.