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TENET regia di Christopher Nolan

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marcogiannelli     7½ / 10  03/09/2020 18:53:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Con Tenet siamo arrivati allo scontro puro, già raggiunto parzialmente con Interstellar e con la tregua nel mezzo di Dunkirk, Nolaniani contro non Nolaniani. Come se il cinema di un autore discutibile, sicuramente, ma di indubbio valore, si potesse solo vedere come bianco o nero, senza la giusta gradazione di grigio che lo contraddistingue. Personalmente non ho mai sopportato chi diceva che Interstellar fosse un capolavoro per il discorso scientifico (o per partito preso) senza vederne i difetti, quanto quelli che gli davano la *****. Tenet ricade in quel genere di film lì, quel film che può oscillare tra il 7 e l' 8, quella soluzione riuscita a metà, godibilissimo ma senza scomodare i livelli superiori. E poi, se non fosse un film di Nolan, ci staremmo a fa tutte ste pippe? Non sarà forse che le aspettative derivano dalla conoscenza dell'autore? Parliamo comunque di Tenet.
Io all'inizio faticavo a seguire il filo logico, non riuscivo a capire le prime scene seppure poi i tasselli man mano che il film va avanti vanno al loro posto e diventa abbastanza comprensibile. Però quello spaesamento di 5-10 minuti rischia di far innervosire uno spettatore un pò più disattento. 5-10 minuti girati da Dio eh.
Ecco in questo genere di elementi Nolan prova a complicare più del dovuto una materia che di per se non sarebbe difficile, ma lui complica apposta.
Come tutti gli autori Nolan non fatica nel citare i suoi vecchi film in più frangenti. Ma, rispetto al solito invece, gira molto meglio l'azione, la sua pecca storica. In generale non è un film che propone una regia particolarmente innovativa o "da candidatura", ma mi ha sorpreso nella crescita nelle sue lacune.
Un peccato grosso sono i dialoghi velocissimi che a volte fanno perdere dei particolari. Oltretutto nessuno parla così, è vero che ci sono stati problemi con il doppiaggio italiano, ma le battute sembrano fin troppo scriptate. Perché poi, prendendoli ad uno ad uno, lo spettatore vorrebbe fare 400 domande (a cui non avrà risposta), questo perché la parte fantascientifica è spiegata con dei particolari non ben delineati, tanto che io spesso mi sentivo preso in giro. Non puoi lanciare il sasso e nascondere la mano, devi portarla fino in fondo e devi darmi il tempo di assimilare le informazioni, di digerirle.
A rendere tutto più caotico c'è il montaggio frenetico, estremamente frenetico. E' vero che il film scorra via senza annoiare, ma ottiene ciò vendendo un pò l'anima al diavolo.
La fotografia aiuta a lanciarsi in questo mondo tetro e misterioso, così come la colonna sonora di un Goransson miracoloso. Questo tema moderno è tra i migliori di quel genere che abbia sentito negli utlimi anni e c'è da chiedersi se l'assenza forzata di Zimmer (impegnato con Dune) non sia stata una fortuna.
Il cast è di primissimo livello: John Washington è bravissimo e funziona benissimo con quel mostro di Pattinson. La Debicki è davvero al centro della storia insieme a un sempre perfetto Branagh. A Michael Caine basta comparire in una scena per mangiarsi tutti. Peccato per la loro scrittura, ad eccezione di Kat Sator, hanno tutti un background poco chiaro. Neil viene fuori dal nulla, così come Ives, e siamo noi spesso a doverci fare un'idea sui personaggi.
L'idea di voler raccontare nel finale l'autodeterminazione dell'uomo sarebbe interessante ma Nolan sembra sviluppare la Sindrome degli Avengers con un piano di Sator abbastanza cervellotico, l'azione dei "buoni" incomprensibile, delle persone dal futuro che hanno deciso qualcosa che guardacaso si interseca perfettamente con il piano di Sator, alcune scene montate un pò così.
I riferimenti al quadrato magico ci sono, ma per me sono davvero tangenziali al film, potremmo anche farne a meno.
Nolan osa, ma è il bello del regista, non accontentarsi di formule già esplorate.
Dunque un film buono, idee interessanti così come l'incipit, ma condite da un pò troppa boria e voglia di stupire a tutti i costi.
Se volete un film capolavoro sugli stessi temi, Predestination is the way.
Filman  05/09/2020 12:10:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La regia particolarmente innovativa per me è invece il grande pregio di questo film, l'unico forse. Oltre alla follia di sperperare un miliardo di dollari in un film che non piace a nessuno e non capisce nessuno e oltre alla follia di regalare spettacolo di massa con scene di guerra girate al contrario, c'è la follia di riuscire a mettere in scena nello stesso momento e senza effetti digitali due andamenti temporali opposti (tutte le auto che hai visto muoversi riprese dall'interno probabilmente andavano in retromarcia).
Che ne pensi?
marcogiannelli  05/09/2020 17:55:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sono d'accordo che quella scelta sia coraggiosa. E' una delle cose che funziona meglio. Quando parlo di regia e montaggio non mi riferisco alle scene reverse.