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TENET regia di Christopher Nolan

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Dom Cobb     8 / 10  22/09/2020 19:14:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un agente segreto viene incaricato da una misteriosa organizzazione di scoprire il mistero riguardante una serie di armi e munizioni a cui è stata modificata l'entropia. L'unico indizio concreto che gli viene dato è una parola: Tenet...
Christopher Nolan torna alla carica e lo fa con un azzardo, tanto più in tempi così insoliti e incerti, sia per il cinema che per il mondo intero: con un progetto originale, costato milioni e milioni di dollari, e una trama imperniata su complicazioni, colpi di scena, doppi e tripli avvitamenti, misteri e, com'è suo solito, la manipolazione del tempo, oggettiva o soggettiva che sia. A conti fatti, tutto si può dire di Tenet, ma non che pecchi di ambizione; il problema è se tale ambizione paga, e per me la risposta è un convintissimo "sì".
Tenet è un film pensato e realizzato appositamente per il grande schermo, e fra IMAX, un impianto audio rumorosissimo e scene dalla grandezza spropositata, posso capire la decisione di rilasciarlo comunque nelle sale in un periodo tanto critico. E visto nelle condizioni giuste, il film si rivela un trionfo, una travolgente valanga di suoni, immagini e idee svelate al ritmo di una corsa sulle montagne russe; Tenet è tutto spettacolo, e su quel fronte non solo ripaga ampiamente le aspettative, ma le sorpassa.
Posso capire chi critica la complessità della trama, e onestamente l'impianto sonoro che spesso e volentieri soffoca i dialoghi nelle scene più concitate non aiuta a rendere le cose cristalline. Ma alla fin fine, ciò che si perde sono poco più che dettagli, e specie se si fa abbastanza attenzione, i punti fondamentali della trama si riescono a capire senza troppi problemi.


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Quello che abbiamo di fronte è, essenzialmente, il prototipo di un film di James Bond, con tanto di protagonista agente segreto, protagonista femminile, cattivo megalomane, scene d'azione al cardiopalma e località esotiche che cambiano ogni dieci minuti. Ci si rende conto molto in fretta che non ci sono questioni profonde e tematiche esistenziali di peso da discutere,


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e che si tratta tutto di un esercizio di stile, intrattenimento complesso e intelligente come solo Nolan sa fare, dove tutto ciò che c'è da godersi si trova in superficie. Se fatto bene, non c'è nulla di male in questo, e qui è fatto divinamente.
Anche i personaggi beneficiano dell'impianto narrativo alla 007, perché a quel punto tutti rientrano in quelli che sono, in fondo, gli stereotipi del genere, figure di cui sappiamo poco ma intuiamo molto, specialmente grazie al carisma del cast. Joh David Washington, Robert Pattinson ed Elizabeth Debicki sono il motivo principale per cui i loro personaggi catturano l'attenzione a dispetto della mancanza di sostanza che la sceneggiatura gli conferisce; sono loro a donargli le varie sfaccettature necessarie a renderli vividi. E su tutti loro troneggia Kenneth Branagh, cattivo inquietante e stupendo, quasi spaventoso nei suoi improvvisi attacchi di violenza.
Per il resto, oltre al sonoro un po' invasivo, l'unico altro difetto si riscontra in un ritmo che la tira un po' per le lunghe, soprattutto nella parte finale, con una sequenza di battaglia girata benissimo, ma un po' troppo lunga.
Il risultato è un thriller che, a livello di base, ripercorre territori già noti, ma lo fa ad un'angolazione inedita, con un pizzico di fantascienza e tanto, tanto grandeur; ed è l'impegno profuso a livello di tecnica e recitazione ad elevare il materiale fino a renderlo un'esperienza unica e memorabile.