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TENET regia di Christopher Nolan

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Terry Malloy     10 / 10  28/03/2021 16:53:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
SPOILER

Tenet racconta un'operazione di guerra condotta dal futuro al passato, ma che si muove dal passato al futuro (di qui il carattere palindromo suggerito dal titolo) in un incastro di situazioni e personaggi che vanno avanti e indietro nel tempo dell'operazione per salvare il mondo da una minaccia potenzialmente letale non solo per l'umanità, ma anche per la storia stessa della specie sul pianeta. Il protagonista del futuro è l'architetto dell'operazione (qui una prima analogia con Inception), il protagonista del passato è la pedina che si muove all'oscuro di questa operazione, ma che sa abbastanza per muoversi lungo l'insieme di tracce che il se' del futuro ha predisposto per lui (come appunto in un gioco enigmistico): l'insieme di queste tracce è una missione che si chiama "Tenet", di cui meno si sa, meglio è. La possibilità di viaggiare nel futuro è data da una tecnologia predisposta dal futuro stesso, una serie di tornelli detti Airlock che permettono di viaggiare a ritroso nel tempo secondo il principio inverso a cui si muovono tutti gli organismi terrestri, i quali, seguendo questa direzione spazio-temporale, dominano la dimensione che chiamiamo "presente". Siccome la posterità ha capito il modo di invertire questa rotta (tramite un Algoritmo) si creano due fazioni: la prima vuole salvare il mondo a costo di distruggerne il passato, e che si serve di un uomo senza scrupoli per farlo, un oligarca (ovviamente russo) di nome Sator, e che incarna vari topos: l'ossessione suicidaria della moglie di Cobb (il rifiutarsi di vivere in un mondo imperfetto e preferirne un'altra versione dove si è demiurghi della propria realtà), ma anche vera e propria creatura sovrumana, che preferisce contaminarsi con le radiazioni per vendicarsi di una vita senza identità (qui un richiamo al caos del Joker); la seconda visione, portata avanti non tanto dai buoni, ma da chi ha scelto di fidarsi della meccanica del destino umano, e quindi di evitare un annientamento totale per giocare invece sulla dinamica dei mondi possibili ("sei un fanatico, hai una fede cieca" come rimprovera Sator al protagonista), andando avanti e indietro per modificare certe traiettorie e impedire eventi irreparabili. La storia di Tenet è quindi un tentativo di cambiare il passato attraverso il passato stesso, occultando le manovre che dal futuro intervengono per modificarlo. La chiave di lettura la fornisce Prya: "Noi comunichiamo continuamente col futuro, ma può il futuro rispondere?". Chi critica quest'opera considerandola un'opera fredda e poco empatica, e forse eccessivamente didascalica, non tiene in conto che anche questo film è sorretto da un meccanismo ossessivo analogamente a quanto accadeva in Inception: solo che là era l'impossibilità di comunicare con le persone amate (il Figlio col Padre, l'Uomo con la Donna, il Vivo col Morto), qua è la possibilità concreta e reale di comunicare col proprio passato. D'altronde, per quanto il film sia costruito secondo la spinta della immensa curiosità intellettuale di questo regista, è sempre e comunque l'umano che ci permette di comprenderne il funzionamento, pure se non siamo ferrati nella manipolazione del tempo come argomento della fisica teorica. Quante volte infatti abbiamo desiderato parlare con il nostro Sé del passato e metterlo in guardia, o ci siamo divertiti a individuare gli snodi fondamentali della nostra vita, gli incontri fortuiti ma che hanno deviato per sempre il suo corso portandoci verso la felicità o l'infelicità, la salvezza o la catastrofe. L'idea su cui poggia il film, dunque, e su cui poggia anche l'esperienza come spettatore, è quella della fondamentale ignoranza che abbiamo delle nostre dimensioni future, nonostante cerchiamo di progettarle nel tentativo di manovrare le nostre scelte, una elegante metafora in definitiva di quanto abbiamo bisogno di fidarci degli altri perché non si sa che ruolo avranno nel nostro futuro o forse anche di che ruolo hanno avuto in un passato che non ci ricordiamo. Nel tentativo di comunicare con il nostro io futuro che ci cammina davanti, è questo meccanismo di fiducia e di rete che ci permette di rimediare agli errori della nostra vita, una morale semplice ma che rispetta il testo del film, al di là di quanto possano essere suggestive certe ipotesi più propriamente narrative (la più tenera è quella che vuole Neil figlio di Kat). Tenet infatti esprime lo scontro tra due visioni del mondo: quella che ci vede, a livello di specie, come "traditrice" della nostra natura e quindi indegna di vivere (attraverso il motivo semplice del riscaldamento globale) e quella che ci vede come specie errante, che si evolve facendo errori correggibili. Come dice Kat, "Lui non concepisce gli errori, vede solo il tradimento". Per fortuna, suggerisce Nolan, c'è sempre spazio per la compassione.