Mauro@Lanari 4½ / 10 02/06/2021 23:33:32 » Rispondi "Zhao cade negl'ormai soliti limiti del suo cinema: una scrittura fragile e la difficoltà di sviscerare davvero il tema che s'è scelto" (Alessandro Aniballi). "Nomadland" non è un film sulle persone che sono senza casa e senza lavoro fisso né per scelta né per non scelta. Fern abita dentr'un van poiché imprigionata da un trauma col quale non riesce a convivere se non in una fuga perenne. Questioni troppo privat'e personali per assurgere a rappresentazione della transitorietà/precarietà dell'esistenza, fra cartoline paesaggistiche d'una natura tanto maestosa quant'indifferente al destino degl'esseri viventi e nello sradicamento metafisico d'una mancanza di senso che rende ogni decisione equivalente. Infatti lei continua a scegliere: la condizione nomadica nel e del deserto, distaccata da paesini e comunità a favore di ghost towns, solitudine e isolamento, abbandonando a se stessa qualunque tipologia di cane. "Nomadland è come Fern, [che] sembra celebrare i sentimenti [...] d'una sana protesta [...] e d'un'ineccepibile autonomia di pensiero," mentre [...] è antipatic'al limite dell'anaffettività asociale, autoritaria ed egoista (Pier Maria Bocchi).