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L'ONORE DEI PRIZZI regia di John Huston

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stratoZ     7 / 10  18/04/2024 13:14:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Era il periodo in cui il gangster movie era rinato e stava impazzando un po' ovunque, era il periodo in cui un po' tutti i maggiori autori in un modo o nell'altro ci stavano passando, basti pensare agli anni immediatamente precedenti con "Scarface", "Once upon a time in America" ma anche un po' dopo con "The untouchables" e "Goodfellas", anche Huston, maestro del genere e all'opera fin dagli anni quaranta, decide di realizzare un'opera sulla falsariga di questa tendenza, qui mischiando sapientemente il gangster movie con una satira lievemente percepibile, un umorismo di fondo che dà vita ad un'interessante commedia nera che tramite i personaggi molto sopra le righe, certe volte talmente stravaganti da sfociare nel grottesco, dissacrano i valori e gli elementi delle famiglie mafiose così come rappresentate al cinema.

Basti vedere personaggi come Il padrino della famiglia, Don Corrado Prizzi, un vecchietto malandato dall'aspetto cagionevole che però mantiene dentro di sé il male più puro, rappresentato come di poche parole, ormai non interviene agli eventi neanche in prima persona, detta ordini dalla sua poltrona, ormai ingobbito è l'unica cosa che riesce a fare, ma anche i suoi figli non sono da meno, tra l'abile Eduardo, una sorta di contabile/amministratore e Dominic che invece è il figlio scemo, che occupa una posizione di rilievo solo perché è il figlio del boss ma è totalmente incapace e uno di quelli che si fanno prendere in giro più facilmente. Come da titolo, una delle parole più ripetute e a cui i nostri tengono di più è l'onore, trattato come quel concetto dogmatico, non tangibile, che viene prima di tutto e a discapito di tutto, a discapito dei soldi, a discapito degli affetti, a discapito dell'umanità, quasi ogni questione per questi gangster è una questione d'onore.

E poi c'è Charley, una sorta di figlio adottivo del padrino che è il sicario di fiducia della famiglia, un Jack Nicholson come al solito gigioneggiante e straordinario, totalmente a suo agio - come se ci fossero film in cui non lo è - una delle figure più interessanti del film, specialmente per la sua crescita, per come passa dall'essere un pezzo di ghiaccio al conoscere l'amore e iniziare a piegarsi, il personaggio più emblematico, quello da cui nasce il vero dilemma del film, con la conoscenza di Irene, una Kathleen Turner dal fascino magnetico che lo farà innamorare per la prima volta e che lo metterà di fronte a delle scelte obbligate col procedere della vicenda, tra i due c'è un'ottima complicità, ma anche quella forte sensazione di precarietà dovuta agli affari di famiglia, che nel contesto mafioso sembrano prendere il sopravvento su tutto, anche sulle questioni personali, come dimostra una delle scene finali in cui Charley è chiamato a decidere tra l'amata e la famiglia e fa vedere come i restanti uomini in posizione di potere, nonostante i soldi, nonostante il rispetto, nonostante l'onore mantenuto, in fin dei conti sono soli.

Un'amara riflessione in un film che non sempre mantiene un ritmo eccelso, probabilmente se paragonato ai suoi concorrenti manca un pochino di quelle scene iconiche che caratterizzano i gangster movie, fatta qualche piccola eccezione tipo il rapimento di Filargi che mostra qualche sussulto, il resto è una sceneggiatura ben congegnata ma alla fine abbastanza statica, con qualche momento di estrema violenza che richiama i pezzi classici, un po' come aveva fatto Kubrick - c'è pure la gazza ladra guardacaso mentre Charley uccide Heller - e diversi colpi di scena, che portano ad un dramma di fondo finale anche abbastanza sentito.

Una parte abbastanza borderline per Anjelica Huston, che interpreta una sorta di pecora nera della famiglia, ormai stigmatizzata per aver fatto perdere l'onore, specialmente a suo padre Dominic.

In definitiva, bel filmetto gangster, tra i più dissacranti seppur non tra i migliori, certo, qualche anno dopo Scorsese con Goodfellas sarà ben più abile a mescolare l'amara ironia col gangster movie, ma anche questo è molto godibile.