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ROUBAIX, UNA LUCE regia di Arnaud Desplechin

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Thorondir     7 / 10  17/12/2022 14:47:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Questo film di Desplechin ha una sua sottigliezza cinematografica tutt'altro che banale e può non essere ben compreso da un occhio non "allenato": dalla sua città natale Desplechin parte per narrare un agglomerato in completo disfacimento. Tutta la prima parte del film è un racconto corale e collettivo del dilagare della microcriminalità che divora Roubaix. La polizia cerca di star dietro a tutto con a capo l'austero Daoud (un ottimo Roschdy Zem). Da questa coralità cittadina il film devia poi verso un'altra direzione, diventando, di fatto, una sorta di pièce teatrale con cui Desplechin ricostruisce un singolo delitto per raccontarci tutt'altro: non più il macrocosmo criminale cittadino ma il microcosmo psicologico di due donne. E con questo il regista si sofferma, in modo sottile e con una scrittura certosina, sull'analisi delle dinamiche di potere e sulle logiche di manipolazione tra le due donne implicate in tale delitto. Insomma, un film stratificato, quasi metacinematografico, incentrato su un ritmo serrato nella prima parte e sul classicismo di campo, controcampo e primi piani nella seconda. Forse la sua costruzione lo rende una sorta di film che si auto-spezza, che butta via la sua prima parte, in questo senso troppo pensata per introdurre i due personaggi di Daoud e Louis, ma questo di Desplechin è tutto tranne che un semplice polar francese.