Tempesta 8½ / 10 16/03/2007 21:01:15 » Rispondi "Me ricordo de quegli anni come se fosse ieri, e come se fossero n'artra vita. L'appuntamento sotto la Chiesa della Magliana, co tutta la banda: l'immancabile "ciccio", carico de pagnottelle; er secco, sempre in paranoia pell'orari de 'i treni; e tanti artri, chi più chi meno 'mpicciato pe 'n motivo o pe n'artro. E c'ero pure io! Me chiamavano "cucciolo" perchè ero l'urtimo arivato. Tutti fomentati pe la trasferta de la "Maggica". Gli inni partivano dal tragitto pe 'a stazione Tiburtina, e finivano dentro 'o stadio de Milano o de Torino, o fino al ritorno a casa se c'aveva detto bene. La partita la vedevamo poco, perchè l'impegno era tutto a mantenè alle stelle er morale dei giocatori, e a fa passà la voglia de giocà agli avversari! Me ricordo le incazzature, li strilli, e quarche vorta le botte. Ma me ricordo pure tante risate!"
Vedere Ultrà è un po' come rivivere quella magia che ti dà la tifoseria, quando la tua squadra diventa davvero una Fede. A volte questa fede ci fa abbracciare, altre volte ci fa diventare cattivi. I protagonisti di Ultrà sono dei ragazzacci di borgata, di quelli che quando li incroci cambi strada. Il calcio c'entra ben poco; anzi, nemmeno si guarda la partita. C'è solamente una scena nel film in cui si vede un pallone. E' quella in cui il treno per la trasferta di Juve- Roma si ferma per un guasto, e alcuni Ultras, in aperta campagna, acchittano una partita. Luca, detto Er principe (appena uscito di galera), rimane seduto sul treno, e con la bandana si copre gli occhi per dormire. In sottofondo sentiamo l'inno della Roma. La rabbia, come la fede, è cieca. Luca rappresenta chi perde ogni punto di riferimento, ogni obiettivo nella vita, e dà libero sfogo al suo rancore, contro tutto e tutti. Quando si diventa così, il calcio è solo una grande arena: un posto dove ci si sente protagonisti di una guerra violenta e crudele, comunque più appassionante della propria vita, dove invece ci si sente sempre battuti in casa. I ragazzacci di Ultrà sono accomunati dalla voglia di menare, di distruggere, di lasciare un segno in una guerra tra poveracci; ma molti di loro sono anche dei pischelli che seguono un gruppo di amici. In alcuni momenti di rara delicatezza, il film ci mostra un piccolo riflesso di ciò che c'è di buono in loro: la poesia del ragazzetto sul treno, la grandissima abilità nel disegno di Teschio, l'ingenuità dello smilzo. in questi momenti vediamo quello che questi ragazzi avrebbero potuto essere, se solo non si fossero in qualche modo "smarriti". Ma il film di Tognazzi non è semplicemente un lucido ritratto del mondo degli Ultras. Attraverso la storia di Luca, il film ci parla anche della difficoltà di sopravvivere, di ricominciare, quando la propria vita è sempre stata lì, in mezzo alla strada, a inseguire una fede cieca. Ci parla di un calcio che cambia, e di un'Italia corrotta fino al midollo. Lo sfogo di Luca alla trasmissione televisiva, appena uscito di galera, ci dà perfettamente l'idea dello smarrimento e della rabbia che si prova quando ci si sente fregati dalla vita, dimenticati da una società che è talmente marcia da aver inquinato anche quell'unico sogno per cui è valsa la pena restare in vita: la propria fede cieca verso la squadra. La figura di Luca è quella di uno dei tanti ragazzi deboli che perdono di fronte al vuoto e all'indifferenza che li circonda. Uno di quelli che non ha più possibilità di riemergere, perchè ormai è andato troppo a fondo. Ma Tognazzi non giustifica, nè compatisce i suoi personaggi: semplicemente, da grandissimo osservatore del mondo quale è, ci aiuta a penetrare dentro di loro, costringendoci a porci delle domande, a capire cosa c'è dietro la violenza. Ed è così che, quando si consuma il dramma, e vediamo un innocente morire in una pozza del proprio sangue in un lurido bagno di uno stadio, capiamo come si sente Red; responsabile, in parte, di non aver aiutato un uomo a ritrovare la propria coscienza. E' triste come a distanza di tanti anni, il mondo di cui ci parla Ultrà non sia cambiato di molto: il sangue continua ancora a scorrere negli stadi di questo gioco meraviglioso e maledetto che è il calcio, e se prima la corruzione si insidiava in casi isolati, adesso si è fatta anch'essa globale, assorbendo tutto il mondo del calcio in una grande calciopoli.
Shulz 22/07/2007 22:43:26 » Rispondi "Me ricordo de quegli anni come se fosse ieri, e come se fossero n'artra vita. L'appuntamento sotto la Chiesa della Magliana, co tutta la banda: l'immancabile "ciccio", carico de pagnottelle; er secco, sempre in paranoia pell'orari de 'i treni; e tanti artri, chi più chi meno 'mpicciato pe 'n motivo o pe n'artro. E c'ero pure io! Me chiamavano "cucciolo" perchè ero l'urtimo arivato. Tutti fomentati pe la trasferta de la "Maggica". Gli inni partivano dal tragitto pe 'a stazione Tiburtina, e finivano dentro 'o stadio de Milano o de Torino, o fino al ritorno a casa se c'aveva detto bene. La partita la vedevamo poco, perchè l'impegno era tutto a mantenè alle stelle er morale dei giocatori, e a fa passà la voglia de giocà agli avversari! Me ricordo le incazzature, li strilli, e quarche vorta le botte. Ma me ricordo pure tante risate!" Che frasone..solo chi vive ultras 7 gironi su 7 può capirla..Cmq.. Ragazzi purtroppo in questa società di oggi il 99% delle persone si sentono in diritto e si permettono di giudicare qualunque cosa in maniera superficiale!Ora caro Tempesta lei ha mai fatto una trasferta?ha mai vissuto una partita da ultras?Lei criminalizza uno stile di vita che neanche conosce..Anzi la giudica,come ci giudicano i mass media..Beh nella mia vita(almeno io faccio così)prima di buttare ***** su una cosa mi informo a 360° e non parlo per sentito dire perchè si caro Tempesta di ultras in questo film c'è giusto qualche sprazzo..infatti nei tempi che uscì il caro Amendola non potè più entrare in curva sud.. Senza rancore..;-)
Ragazzi vedetevi il film e poi fatevi una trasferta a Torino..:-P
Tempesta 23/07/2007 14:26:27 » Rispondi Mio caro Shulz , io mi sono permesso di scrivere queste cose,perchè le ho vissute sulla mia pelle,ma con il passare degli anni le persone crescono,e si rendono conto che le cose che abbiamo fatto da adolescenti, la maggior parte sono bambinate. Tu come ti permetti di giudicare non io , prima di rispomdere ad un commento del genere ,metti in funzione quella carcassa di cervello che ti ritrovi. Cosa centra Amendola ed il fatto dello stadio?Sono informatissimo sulla Roma anche se sono un pò di anni che il calcio mi ha deluso.Ma rimango sempre un Tifoso Romanista attaccato alla Maglia.
Shulz 24/07/2007 02:57:44 » Rispondi Beh innanzitutto ti ringranzio per l'aggettivo dato al mio cervello.:-D Cmq sia uno che dice che si è girato Brescia Torino Bergamo ecc.. non offenderebbe mai come hai fatto tu..dietro una tastiera poi ma lasciamo stare..E poi dopo 200 o 300 trasferte come giudichi gli ultras?dei poveracci..??dei deliquenti?mah... Beh quel termine..credimi per chi tiene in alto i colori della propria città..nel bene e nel male..chi ci rimette di tasca propria per tutto..chi vive Ultras o ha VISSUTO ultras non lo direbbe mai.. Cmq il fatto di Amendola che nn lo fecero piu entrare in curva te lo sei chiesto il motivo?forse perchè nel film ha infamato gli ultras(quelli veri..occhio eh)in una maniera allucinante criminizzandoli.. Del fatto che sei informatissimo della Roma ti rende quello che sei..cioè un TIFOSO romanista..e a io che non sò manco il nome del mercenario che gioca a centrocampo..:-P Ciao Tifoso ;-)
Tempesta 24/07/2007 09:30:53 » Rispondi Vedo che non hai letto bene il mio commento,nel film si vede tutto tranne Ultras e calcio,li si vedeno soltanto ragazzi con la rabbia nel corpo punto.Non giudico nessuno,ma la violenza negli stadi la trova stupida.
Shulz 25/07/2007 21:09:53 » Rispondi "Ma il film di Tognazzi non è semplicemente un lucido ritratto del mondo degli Ultras"
Te l'hai scritto mica io :D
Tempesta 23/07/2007 14:38:44 » Rispondi Ovviamente tutto quello che ho scritto è senza nessuna offesa , per le trasferte il numero è impossibile da ricordare 150/200 non lo so.A dimenticavo scusa per il cervello a forma di carcassa,infondo chi ha fatto trasferte del tipo Bergamo ,Brescia,Torino,Milano,Napoli,Firenze,non ha il cervello tanto regolare.Ciao :-)