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MANK regia di David Fincher

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Invia una mail all'autore del commento williamdollace     8 / 10  13/12/2020 16:55:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Operazione km 0 nostalgia infinita, crescita di una sceneggiatura ostica, la stessa di America che fu poi Citizane Kane, la difesa a pohi poteri di uno sceneggiatore (la scrittura è sempre politica o non è) contro il sistema, i danari e lo stesso Orson Welles qui ridotto a genio dalla lampada rotta sebbene coraggiosa. Mank usa il resto del fegato funzionante per accalorare noi spettatori, per condividerne la resistenza inerme eppur selvaggia, combattuta fra la notte e il giorno, sempre e mai tradendo la propria filosofia, quella del perdente con dignità, quella degli oppressi di Camus, quella dello Straniero in terra natìa, trasformata in circo dal contesto politico, fra suicidi e prese di posizione e prese in posizione, in qui alla fine rivendica la sua, al microfono, vendetta liceale di un corpo allo stremo, mai domo, mai vinto, fino alla fine.