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TOKYO FIST regia di Shinya Tsukamoto

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Taguchi     9 / 10  14/05/2008 22:43:03Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il quarto (capo)lavoro di Shinya Tsukamoto appartiene a quello che si può definire un oltrecinema. Come sempre Tsukamoto affronta la disumanizzazione, l'alienazione, la violenza e soprattutto la mutazione interiore ed esteriore.
L'armonia di una coppia è distrutta dall'arrivo di un altro uomo (un pugile),
Questo non è che l'inizio del film, il finale del film, il film stesso...
Con rigore e senza alcuna inibizione Tsukamoto ci (di)mostra il disfacimento dell'uomo come vittima e carnefice del proprio corpo.
Ci rende consapevoli di come la distruzione/maturazione dell'uomo siano indissolubilmente legati tra loro e a loro volta debbano fare tappa obbligata nel dolore (fisico e mentale), nella sofferenza e nel sangue che nello splendido finale è il vero protagonista.
L'inquadratura è sempre mossa, sporca, fuggevole; quasi a voler sottolineare l'impossibilità di fermarsi, di riflettere, di riposarsi.
Inquadrature complementari ad un montaggio ancora più frenetico e sintetico.
Musica martellante che esplode in momenti lenti e di delirio puro esasperando ancor di più la visione.
Con Tsukamoto la follia va a braccetto con la genialità e questo film ne è la prova... Da vedere assolutamente per tutti gli amanti del genere.