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DON'T LOOK NOW - A VENEZIA UN DICEMBRE ROSSO SHOCKING regia di Nicolas Roeg

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JOKER1926     5 / 10  04/07/2011 17:02:11Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Classificatosi ottavo posto nella graduatoria ufficiale cinematografica inglese "A Venezia un Dicembre rosso… Shocking", dovrebbe essere , in una congetturata linea teorica, un film sublime rispettando in pratica la propria risonanza verso il pubblico. Effettivamente questa pellicola del 1973 di Roeg una buona valutazione è riuscita a procurarsela, questo però grazie ad un pubblico assai superficiale che, evidentemente, ha adocchiato solo alcune sfaccettature del lato tecnico.
"A Venezia un dicembre rosso… Shocking" mostra chiaramente delle particolarità. La città del film è Venezia, ma questo non è niente. Infatti la città marina è trasformata in un posto lugubre e forzatamente tremendo ove non emerge nulla di genuino e solare, nasce e si sviluppa invece un alone di una potenza oscura grandissima. Atmosfera senza dubbio ben edificata, forse eccessiva ma la regia è consapevole di tale progettazione visto che lo spettatore è immerso in un film di genere Thriller. Proseguendo brevemente il discorso sul versante tecnico c'è da riconoscere la buona musica e gli attori discreti.

In questa prima analisi, alquanto tecnica, non sono effettivamente emerse pecche imperdonabili, ma andiamo con calma, c'è da analizzare il lato contenutistico, e qui iniziano seri guai.
Infatti ciò che non convince minimamente in questo prodotto è proprio la storia.
Difficile cioè trovare nel film filtri di logica, si naviga verso il buio visivo e concettuale. Per non parlare poi della sceneggiatura che circonda i protagonisti principali del film con delle figure strampalate di pessimo gusto. Insomma la cieca/veggente seppur esteticamente inquietante è un'icona molto improbabile e ridicola. Non convince nemmeno il commissario di polizia, irritante immagine cinematografica nel frangente.
Il film attorniato dalle note atmosfere nonostante tutto non riesce mai a decollare, molta confusione narrativa, nel finale il "no sense" domina soavemente. A conti fatti le suggestioni, come la premonizione, non mancano certamente ma oltre ad esse escono fuori molti punti morti a livello di concettualità. Non si capisce nulla in pratica, il killer è probabilmente una farsa (potrebbe forse andar bene) ma parliamoci chiaro, a livello di spiegazioni e di attuazione pratica resta poco, anzi pochissimo.
Qualcuno potrebbe difendere il lavoro del '73 con la scusa che sia stato in linea di massima un prototipo, un modello di far cinema ma francamente, questa teoria gode di un'umile convinzione. Insomma si salva qualche trovata, ma niente di geniale, sicuramente.

"A Venezia un dicembre rosso… Shocking" è da scartare, curioso ma poco efficace il finale.