caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

FINO ALL'ULTIMO INDIZIO regia di John Lee Hancock

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
76mm     5 / 10  06/02/2023 11:02:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
SPOILEROSO

A prescindere dal fatto che se fai un film che dovrebbe, almeno nelle intenzioni, traboccare di cupezza e seriosità (in stile Seven) e poi chiami il principale sospettato di una catena di omicidi a sfondo sessuale "spArma" le cose si mettono già malissimo, ma poi per carità io non sono un detective ma ci sono alcune robe nel modus operandi di questi 2 fenomeni che veramente neanche a Scuola di polizia (il film) si potrebbero accettare:
- vogliono allontanare il sospettato dalla sua abitazione per fare una perquisizione non autorizzata mentre è assente, quindi uno dei due gli dà appuntamento in un pub a 50 metri da casa per "scusarsi" di un precedente arresto…ok, a parte che bisogna esser stupidotti per cascarci (ma che il presunto killer non sia un genio ci può anche stare), ma poi secondo me bisognava che uno dei due si presentasse effettivamente all'appuntamento per trattenere un po' il sospettato mentre l'altro agiva, o che cercassero comunque di creare un diversivo per guadagnare un po' di tempo…invece gli tirano il pacco (senza neanche mandare qualcuno per monitorare i suoi movimenti) e vanno entrambi all'abitazione, il presunto killer arriva al locale, mangia ovviamente la foglia in 3 secondi netti e manda il piano all'aria chiamando la polizia e costringendo il buon Denzel a una fuga rocambolesca con tanto di arrampicata sui tetti che per un uomo della sua età e stazza non è proprio il massimo
- per non parlare poi di tutta la parte finale dove il comportamento di Malek sfida qualunque logica (il grande Sergio Leone insegnava che il mondo si divide in due categorie: quello che ha la pistola e quello che scava, non si è mai visto al mondo che quello che ha la pistola debba anche scavare) e si mette praticamente alla mercé di Leto, che potrebbe levargli l'arma dalla cinta in almeno 10 occasioni mentre questo continua a dargli giù di pala in piena trance agonistica, senza sospettare che l'altro lo sta pigliando bellamente per i fondelli.
E poi, come mi sembra di aver già detto a proposito di altre pellicole che ora non ricordo, va bene cercare di far qualcosa di nuovo, ma se fai un film di 2 ore e passa incentrato tutto sulla caccia a un serial killer poi devi dire chi è, non ci son santi, non è questo il genere di film a cui si può appioppare un finale sospeso che non svela nulla di nulla dopo che ti sei cuccato tutta l'estenuante parte investigativa…se proprio vuoi far qualcosa di originale allora fallo nello svolgimento della trama o nella caratterizzazione dei personaggi, invece di limitarti a mettere insieme una serie di luoghi comuni (il poliziotto vecchio e disilluso col trauma irrisolto, il giovane ambizioso dall'ego smisurato che però ha bisogno della saggezza del primo, il presunto killer strafottente e psicolabile epigono di Manson – i più attenti avranno notato una copia di Helter Skelter in uno dei sacchi che Washington si appresta a bruciare nel finale – sigh!) e ad inanellare situazioni già viste cento volte.
In definitiva un film derivativo e fortemente debitore verso la maggior parte dei thriller di successo degli anni 80/90, incapace però di ricrearne le atmosfere, a causa di una sceneggiatura poco curata, di uno scarso approfondimento psicologico dei personaggi e delle interpretazioni non certo memorabili dei tre protagonisti (Washington e Leto vanno col pilota automatico e fanno esattamente quello che ci si aspetta che facciano, Malek è così fuori parte da dar fastidio).
Mi è piaciuto solo il sottofinale con la trovata del fermaglio rosso che cerca (e per una volta trova) una chiusa malinconica e struggente, quando però tutti i buoi sono già scappati da un pezzo.