tylerdurden73 8 / 10 02/04/2021 11:36:04 » Rispondi Un'epoca oscura fatta rivivere attraverso semplici ed efficaci ricostruzioni in cui le curate ed opprimenti scenografie sembrano davvero intrise di quella brutalità patriarcale mirata a schiacciare ogni diversità ed ogni tentativo di sfuggire ad un'uniformazione che non ammette deroghe. La fantastica fotografia restituisce mediante una suggestiva luce naturale la stanza degli interrogatori e la cella in cui le accusate sono rinchiuse. Le protagoniste provano a convincere della loro innocenza il loro ottuso inquisitore (realmente esistito e ispirato alla figura del brutale Pierre de Rostegui), uomo accecato dalla fede che scoprirà ben presto, suo malgrado, la vera stregoneria femminile. Che non è legata ad alcuna relazione con demoni o affini, bensì frutto di qualità innate e per nulla soprannaturali, attraverso le quali arrivare a raggiungere la propria libertà e relativa emancipazione, come esplicitato in una seconda parte davvero mozzafiato con relativo epilogo da brividi. Il regista, Pablo Aguero, risparmia i particolari visivamente più crudi ma fomenta l'indignazione dello spettatore attraverso escamotage durante i quali è impossibile restare impassibili. Tra le bravissime attrici spicca Ana (Amaia Aberasturi), astuta nel far cadere in trappola i suoi aguzzini, messi dinnanzi a "peccati" che sono semplici espressioni della natura umana.