Ciumi 7½ / 10 24/03/2010 17:48:14 » Rispondi E’ molto bello sinché transita da locale a locale, da bar in bar, da osteria in osteria; gentile come il vino, crudele come il vino, mentre trascorre senza scopo con l’andatura di un fantasma appesantito. Bello nel mutare degli ambienti attorno al volto acceso di rosso, che non cambia d’espressione, nemmeno durante gli incontri, nemmeno nei ricordi, fisso davanti a un bicchiere. E bello anche sino all’apparizione dell’uomo caritatevole, dell’angelo utile appena a qualche bevuta di più. Ma poi il finale prova a dare “sostanza” a quelle ali, e un’aureola al vagabondo, e al film un’aria da catechismo: e allora il bel racconto si vanifica invece di completarsi, secondo me. Peccato. Sarebbe bastata la sua umiltà, probabilmente, a renderla una pellicola profonda.