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LA LEGGENDA DEL SANTO BEVITORE regia di Ermanno Olmi

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elio91     8 / 10  10/07/2010 11:33:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Perché a nulla si abituano gli uomini più facilmente che ai miracoli, se si sono ripetuti una,due, tre volte."

Ed è proprio l'abitudine al miracolo e il continuo rimando di una promessa d'onore con cui si trascina avanti la vita dell'ubriacone Andreas (un Hauer magnifico e intenso). La Parigi in cui vive è un posto dell'anima,malinconica e triste come tutto il tono del film. Seguiamo la sua storia e la sua fine partendo da un miracolo da saldare e che i continui rimandi,dovuti ad altri miracoli appartenenti spesso ad una vita passata,porteranno il protagonista ad una fine illusoria ma dolce.
Olmi invece dirige come suo solito con una lentezza non indifferente ma anche con eleganza e bravura. La lentezza non si fa sentire all'inizio,anzi il film prende,però La leggenda del santo bevitore non è un lavoro perfetto: troppo lungo e troppo ridondante,la pesantezza esagerata si fa sentire verso il centro del film. In compenso il protagonista sembra un personaggio complesso ma privo di una vita passata ma Olmi smentisce tutto svelandoci lentamente i fatti salienti che lo hanno portato alla sua vita da ubriacone, donandoci un ritratto di un uomo solo e disgraziato che all'improvviso si ritrova miracolato.
D'altronde se la novella di Roth non sembra adattarsi allo stile del regista si adattano invece perfettamente i personaggi,dotati di una calma interiore che influenza anche tutto il film. E se su carta la Leggenda del santo bevitore è lunga neanche una sessantina di pagine con un andamento quasi fiabesco e certamente veloce,Olmi quasi amplia la sua visione (pur non tradendo mai gli avvenimenti descritti da Roth) e rende il film spirituale e profondo.
Purtroppo Olmi esagera e,anche se molto bello,ci si annoia e non poco nella parte centrale. Fotografia,musiche classiche e interpretazioni sono perfette,però.