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GLI STATI UNITI CONTRO BILLIE HOLIDAY regia di Lee Daniels

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     7 / 10  12/05/2022 02:03:00Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mi aspettavo il peggio, pensando al film sui Queen che tra tante *******te elargisce un "nessuno si vestiva così come Freddy Mercury" all'epoca del Glam (???) e se la data iniziale è il 1937 mi pare che la battuta su Doris Day sia un pochino inesatta... In effetti i difetti non mancano e riguardano tante cose cfr. La sfera privata della Holiday la forzatura di farne un Idolo trasgressivo e self-destructed, mentre nella realtà era davvero molto molto fragile e complessa... Si allude al lesbismo senza dichiararlo, si cita il Kkk senza dirlo, il federale traditore e amante avrebbe meritato qualche sfumatura in più anche se l'attore che riveste il ruolo è bravo e meno bolso del precedente Billy Dee Williams. La protagonista è comunque magnifica, ma a cantare scimm8ottando la Holiday non riesce mai a rendere effettiva la disperazione vocale di Billie. Le didascalie sono opprimente e, in un paio di casi, molestie. Poteva essere un disastro, invece la regia vanta guizzi stilistici di alto livello. Raccontando un Mito scomodo di cui sbarazzarsi, il pensiero corre a tutti quei dissociati che gli USA hanno fatto a pezzi nella storia, da Frances Farmer a John Garfield. Con vette artistiche specialmente verso l'epilogo, che mi ha ricordato il cinema di Arthur Penn e Aldrich, anche quando vira furbescamente a caldeggiare "La la land". E poi bisogna pure tenere conto del montaggio, che ha diversi pregi, per quanto non tutto sia calibrato e coerente. E allora per quanto il messaggio del film sembri ambiguo e codardo, credo che il film abbia dei meriti che oscurano i suoi tangibili difetti