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TUTA BLU regia di Paul Schrader

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Thorondir     8 / 10  12/09/2023 14:02:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Esordio folgorante di Schrader alla regia: il racconto delle difficoltà di tre amici operai negli Usa repubblicani dei seventies. La condizione materiale è quella di un lavoro duro che permette a fatica la sussitenza. Costante è infatti il riferimento al costo delle cose, dei servizi, degli svaghi. In questo quadro Schrader ci mostra l'alienazione dell'operaio e la crisi della famiglia tradizionale statunitense (e quindi il ricorso a droga, alcol, infedeltà). Sembra quasi inevitabile rivolgersi all'illegalità per provare a migliorare una condizione lavorativa ed esistenziale che i corpi preposti a tale scopo non riescono a soddisfare (i sindacati, la politica): e qui subentra uno degli elementi che sarà classico del cinema schraderiano; quello della colpa, delle conseguenze (spesso imprevedibili) di azioni poco ponderate e impulsive. Gli eventi precipitano e uomini comuni di fabbrica sembrano incapaci di controllarli: ne emerge il lato vendicativo, personalistico, profondamente individuale della lotta per la vita, declinata in senso statunitense e quindi darwinistico-sociale; vince e sopravvive chi si adatta, chi sfrutta meglio a proprio vantaggio la contingenza del momento. E però ne risulta distrutta qualsiasi possibilità di pensare collettivamente, di trovare risposte congiunte a problemi che pure necessiterebbero di soluzioni generali. L'individuale prende il sopravvento sulla coscienza di classe e la classe operaia ne viene fuori indebolita, frammentata, incapace di trovar coesione rispetto a chi gioca alla divisione. Film di una lucidità rara, attuale oggi ancor più di ieri.
Angel Heart  12/09/2023 14:04:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Bellissima analisi.