JOKER1926 7 / 10 28/12/2012 19:07:29 » Rispondi Fra i tanti abusi compiuti dagli americani c'è in prima linea quello che segnò le vite di due italiani, Sacco e Vanzetti. Due immigrati finirono sulla sedia elettrica per via di folli testimonianze convergenti in bugie almanaccate dal sistema, dal complotto. Dietro la morte di Sacco e Vanzetti si nasconde un losco giro politico da parte dell'America; il tutto fu studiato (quasi) a tavolino, bisognava punire per dare l'immagine (fittizia) di uno stato pulito e forte. Tutti questi svolgimenti sono riassunti nel film di Giuliano Montaldo del 1971. I toni de "Sacco e Vanzetti" sono severi e si respira per tutta la proiezione della pellicola italiana un'area di tensione assoluta. Gran parte del succo cinematografico della regia depone le basi nel tribunale; lo spettatore riuscirà a carpire, ancora una volta, ciò che realmente accadde. Gli italiani, un po' come gli altri stranieri del tempo in America, non godevano di nessun favore e di nessuna simpatia; si innescava un giro di preconcetti e di violenza (fisica e psicologica) attorno a persone "politicamente" scomode. Sacco e Vanzetti erano due anarchici; in America la situazione politica chiedeva ondate di omologazione e di quiete. Dall'Italia si attivò il Duce che nel suo cercò di far tremare i polsi al governo Americano, purtroppo i risultati non furono positivi.
Nel prodotto di Montaldo si evidenziano le prove degli attori, Volonté su tutti; grande fotografia e buone le atmosfere. La regia con la camera non sbaglia un colpo depositando l'immagine, l'evento in scenari freddi e sempre tesi. Il finale di Montaldo è un altro, l'ennesimo, momento clou, fra drammaticità, verità e ingiustizia.