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SOLDI SPORCHI regia di Sam Raimi

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kafka62     7 / 10  25/03/2018 19:31:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
A chi conosceva Raimi soprattutto per l'horror grandguignolesco de "La casa" e de "L'armata delle tenebre" all'epoca è forse potuto sembrare molto strano un film come Soldi sporchi, dalla struttura classica come un noir d'altri tempi. Eppure l'horror continua sempre ad essere la matrice del cinema di Raimi. Un horror che solo sporadicamente esce in superficie (il cadavere del pilota mangiato dai corvi, la morte "eccessiva" della moglie di Lou), ma che attraversa carsicamente tutto il film, sotto forma di un progressivo e inesorabile svuotamento e congelamento dei valori morali che, portato dall'avidità per il denaro alle estreme conseguenze, lo trasforma in una vera e propria tragedia elisabettiana. Sotto questo aspetto "Soldi sporchi" ha parecchie analogie con "Fargo" dei fratelli Coen, non solo per le valenze simboliche del bianco paesaggio invernale nordamericano, ma anche per la "normalità" dei protagonisti (all'apparenza così lontani dall'essere veri criminali), per la pessimistica conclusione (in perfetta consonanza con la tradizione noir hollywoodiana, da "Greed" a "Il tesoro della Sierra Madre", nessuno alla fine potrà godersi il bottino) e perfino per la presenza significativa di una donna incinta (che in "Fargo" rappresenta l'incarnazione nonostante tutto dell'ottuso buon senso della provincia americana mentre nel film di Raimi è addirittura la vera anima nera della storia). Beffardamente intitolato nell'originale "A simple plan", "Soldi sporchi" è anche una considerevole riflessione sulla labilità del confine tra Bene e Male, che, con stile freddo e distaccato e una calcolatissima progressione drammatica, mostra come, una volta derogato a un imperativo etico fondamentale (in questo caso "non rubare"), nulla più impedisce all'uomo di arrivare a compiere le azioni più nefande (persino di uccidere il fratello a sangue freddo).