Satyr 8 / 10 17/02/2010 12:02:35 » Rispondi Il Ladro di Orchidee è quanto di più originale e intelligente ci abbia proposto il cinema hollywoodiano negli ultimi tempi. Complice ancora una volta quel geniaccio di Charlie Kaufman, abile a mischiare i livelli narrativi distruggendo i punti di riferimento dello spettatore medio. Molteplici i temi affrontati: passione, desiderio, delusione, riflessione sulla vita e critica sottile all'industria cinematografica hollywoodiana, con al centro la nuda e morbosa esposizione di un processo creativo lento e autodistruttivo. Tutto questo raccontato con uno stile narrativo che parte dalla commedia per poi sfociare nel drammatico. Eccezionale il cast, dalla Streep al premio oscar Chris Cooper, con in testa - incredibile ma vero - Nicholas Cage, bravissimo a caratterizzare " entrambi " i protagonisti: i contrasti creativi di charlie accostati alla semplicità d'approccio di donald rappresentano l'aspetto più interessante dell'opera, annientando di fatto la tematica principale incentrata sul personaggio della Orlean. Nonostante qualche piccolo eccesso nel finale, rimane un opera imperdibile, da vedere sicuramente più di una volta per assaporarne le diverse sfumature.
VincentVega1 17/02/2010 12:52:51 » Rispondi satyr che eccessi hai visto nel finale?
Satyr 17/02/2010 20:19:15 » Rispondi Dall' arrivo di charlie e donald a miami: lo scossone finale è notevole
muore donald in circostanze così drammatiche, ma charlie porta a termine ugualmente il lavoro...charlie, emotivamente distrutto, lo stesso charlie che in mesi e mesi non è arrivato a nessun tipo di conclusione...ok per la frase illuminante di donald pochi istanti prima di morire, ma il tutto mi è sembrato troppo eccessivo. Francamente mi aspettavo un minimo di senso di colpa da parte di charlie. Che poi è quello che sarebbe successo nella vita reale.
Di per se la variante movimentata del film sposa perfettamente con il ritmo blando imposto da regia e sceneggiatura nella prima parte. E' solo che, volendo trovare un pelo nell'uovo, il finale mi è sembrato troppo sbrigativo.
quando si incontra con mkee (o come si chiama) lui gli dà un suggerimento e cioè che un film con un finale d'azione sarà sicuramente un bel film per gli spettatori americani (più o meno, non ricordo le parole esatte). credo che l'assurdità del finale si risolva proprio in questa frase, dove lui che scrive la sceneggiatura decide di prendere esempio dalle parole del suo guru, il proseguio del gioco di specchi iniziato sin da subito.
gli dice che il finale in un film è tutto, e che quello imposto della orlien funziona su carta ma no su pellicola...poi muore il fratello e questo secondo me si scontra parecchio con la fragilità mentale di charlie...che un evento del genere possa dare una scossa significativa ok, ma come ti ho scritto prima, nella vita reale un fatto simile equivale a un colpo di grazia definitivo. Nel complesso cmq tutto ciò non rovina drasticamente il mio giudizio, è un gran film e Nicholas Cage è meraviglioso come poche altre volte mi era capitato di vedere.
VincentVega1 18/02/2010 10:03:06 » Rispondi ahò vedi? tu che lo denigri sempre :(