Terry Malloy 9 / 10 18/11/2007 20:01:07 » Rispondi Spesso il male di vivere ho incontrato: era il rivo strozzato che gorgoglia, era l'incartocciarsi della foglia riarsa, era il cavallo stramazzato.
Bene non seppi, fuori del prodigio che schiude la divina Indifferenza: era la statua nella sonnolenza del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato.
Quello che più colpisce del bellissimo film di Rosi, è appunto la capacità di far trasparire il male di vivere dai volti, dai paesaggi, dai dettagli, dalla musicalità della natura, dalle parole di un grande scrittore, dai gesti. come dice Levi nel famoso dialogo "Dove il male è solo un malessere terrestre", il centro di questo film è proprio un'insoddisfazione inenarrabile e inafferabile e inscindibile dalla nostra anima, il Male. Si nota nella notevole interpretazione di Volontè questo elemento, quando lo guarderete recitare avrete il sentore di qualcosa che non va, ma che è stranamente affine con la poetica e l'armonia del complesso, quello è il Male. Quando guarderete cominciare una nuova scena, vi accorgerete che non è Volontè il centro da cui questa si dipana, bensì i contadini oppure un paesaggio....questo palesa che Rosi ha superato il Ruolo ed è nel Film, non racconta la storia, ma la vive e la fa vivere, noi viviamo il Male.