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CADAVERI ECCELLENTI regia di Francesco Rosi

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Spotify     7 / 10  20/10/2016 23:45:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Coraggioso film di protesta di Francesco Rosi. Fare una pellicola del genere in italia, durante gli anni 70, non era assolutamente cosa facile, e nonostante ai tempi, ne sono usciti di titoli che trattavano la difficile situazione politica nel nostro paese, probabilmente nessun regista si era spinto così oltre, girando un vero e proprio atto di denuncia contro lo stato e contro tutte le branche del governo. La storia si svolge inizialmente in una zona indefinita del sud, dove nell'arco di pochi giorni vengono uccisi alcuni giudici. Del caso se ne occupa l'ispettore Amerigo Rogas, il quale all'inizio crede possa trattarsi di qualcuno che cerca vendetta per aver subito in passato una sentenza ingiusta dai magistrati appena uccisi. Nel frattempo gli omicidi continuano e allora di questa sporca faccenda,cominciano ad occuparsene le divisioni politiche della polizia. Rogas, pur essendo stato estromesso dall'incarico, continua la sua ricerca per conto personale, scoprendo un enorme complotto. A questo punto l'ispettore, per quella che ormai è diventata una questione di principio, tenterà di smascherare la gigantesca macchinazione politica, mettendo a rischio anche la propria vita.
La cosa che secondo me rende questo film diverso da molti altri "suoi simili", è il messaggio, che arriva per direttissima. Rosi, senza peli sulla lingua, condanna aspramente stato, polizia, funzionari e chi più ne ha più ne metta. Ci mostra un sistema politico e governativo marcio, opportunista, disposto a tutto pur di sopprimere le rivolte che all'epoca imperversavano nelle strade. Viene evidenziato anche il lato vile di questo pseudo-governo, il quale ricorre a metodi vergognosi e violenti allo scopo di mostrare che esso è capace di mantenere salde, le redini dello stato. Questa pellicola ancora oggi è molto d'attualità e sarebbe l'ideale, farla visionare nelle scuole. Bravo Rosi, ci ha messo la faccia e con grande determinazione, senza mezzi termini, ha sput****to l'italia intera.
Dietro la macchina da presa, il regista napoletano si dimostra abilissimo, riuscendo a girare sequenze suggestive come quella iniziale che è davvero da brividi. Sembra che sia in corso un dialogo tra il giudice e le mummie, specie grazie ai primi piani sia sull'uomo che sui cadaveri.
Come già ho scritto, il messaggio che il director vuole mandare, è reso forte e chiaro, con sempre dei primi piani enigmatici sugli "imputati" e altri piano-sequenza su ulteriori individui, che trasudano misteri e domande.
Ottimo lavoro fatto con gli attori, tutti resi credibili e fatti calare bene nei panni dei rispettivi personaggi, i quali, son caratterizzati benissimo. Per me Rosi, contraddistingue in maniera particolare Lino Ventura e Tino Carraro. Il primo lo fa sembrare un ispettore di quelli vecchio stampo, introverso e concentrato solo sul suo lavoro (infatti, non presta la stessa attenzione nei confronti del figlio, si può facilmente intuire da una telefonata con l'ex moglie). Per quanto riguarda Carraro, Rosi lo mette nelle vesti del più "luciferino" dei capi della polizia, ci mostra quanto possa essere infame e subdolo un persona che ricopre tale incarico.
Il ritmo è complesso, Rosi assume un tipo di narrazione singolare, diciamo che non pigia mai sull'acceleratore, ma preferisce far immergere lo spettatore pian piano nella storia, facendogli prima credere di assistere ad un giallo quasi classico, per poi cominciare ad addentrarsi in lidi sempre più intricati. A questo punto (parlo oggettivamente), ottenuta l'attenzione dell'astante, il director fa entrare in scena il lato prettamente politico dell'opera, trasportandoci verso un finale imprevedibile. Alla fine, la pellicola scorre via in maniera piacevole. Forse i dialoghi, ogni tanto, sono un po' troppo lenti. Non mancano scene di buona suspense, specie verso la conclusione, dove diventa tutto più intrigante. In questo caso Rosi adotta una fotografia scurissima che sfrutta alla perfezione, dando un tocco decisamente cupo a queste sequenze. Ad esempio, è bellissima la scena dove Rogas, camminando da solo per strada di notte, viene puntato da una macchina bianca. E qui entrano in gioco tutti gli elementi che ho descritto prima.
Il finale è cinico, crudele, magari prevedibile, anche se penso che Rosi l'abbia voluto rendere apposta un po' telefonato. Tuttavia è girato molto bene ed è decisamente pessimista.
La fotografia, come già ho scritto prima, è efficace nelle scene dove c'è più tensione ed in generale è valida, ha dei toni abbastanza pallidi, penso a voler sottolineare l'aura disfattista che domina la pellicola.
Il cast è di altissimo livello: grande Lino Ventura, attore che sinceramente non avevo mai sentito prima di vedere questo film. La performance dell'inteprete romagnolo è seria, dura, quasi sempre l'uomo è scuro in volto. Tutto ciò rende davvero convincente la prova di Ventura, che non sarà magari molto appariscente, però dimostra di essere davvero professionale. Le espressioni non colpiscono, però sono perfettamente in linea con lo stile della pellicola e l'interpretazione dei dialoghi è riuscita. Insomma, una prova che lascia il segno.
Bravo anche Tino Carraro, acidissimo e meschino, riesce in fretta a guadagnarsi l'odio dello spettatore.
Dal mio punto di vista non era necessario coinvolgere in un film così un attore come Max Von Sydow ma bisogna ammettere che il franco-svedese è sempre una garanzia.
Quello che secondo me non permette a "Cadaveri Eccellenti" di guadagnarsi un voto altissimo, è la sceneggiatura. Un po' superficiale, a volte ripetitiva e diverse situazioni sono spiegate male. E' come se lo screenplay fosse poco compatto, slegato in svariati passaggi con lo spettatore che si ritrova a far fatica a collegare i fattori di alcuni punti della trama. Poi, sinceramente non sono riuscito a capire benissimo le motivazioni delle uccisioni dei giudici (vedi spoiler). E' un elemento questo, che, pur essendo il più importante del film, viene trattato, almeno secondo me, con parecchia approssimazione. Cosa alquanto bizzarra.
Il resto funziona discretamente: c'è sicuramente un gran colpo di scena, dei dialoghi che seppur possano sembrare lenti, risultano ragionati e raffinati, una caratterizzazione non male dei personaggi e l'idea base che è molto azzeccata.
Altra cosa così e così è il montaggio, non sempre impeccabile.

Conclusione: coraggio, tanto coraggio di Rosi, che firma una pellicola davvero peculiare. Grandi attori, interessante regia, storia potente e attuale. Peccato per delle evidenti imperfezioni a livello di sceneggiatura. Comunque, dal canto mio, almeno una volta va visto, anche per comprendere in che razza di paese viviamo.
7+ .

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