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MUNICH regia di Steven Spielberg

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Clint Eastwood     8½ / 10  17/12/2010 18:51:58Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Erroneamente, spesso e involontariamente si pensa a Spielberg come un regista da botteghino arrivato, non più in grado di sorprendere il pubblico e la critica, in parte è vero ma bisogna non esagerare. Sta di fatto che quando si cimenta in un lavoro di grossa portata, dagli argomenti tosti non lo si vuol prendere sul serio, resta l'ignoranza e certi pregiudizi a non permettere una visione chiara e obiettiva/equa.
Per ora possiamo dire che Munich è l'ultimo vero capolavoro di Spielberg dopo Schindler forse. L'atto terroristico delle Olimpiadi di Monaco 1972 in cui vengono presi in ostaggio e poi uccisi undici atleti israeliani dai guerrieri palestinesi sconvolse il mondo ma più di tutti lo stato di Israele, il Mossad. La risposta dei servizi segreti israeliani è imminente, non si fa aspettare che stringe subito un gruppo di agenti pronti a perseguire ed eliminare i mandanti dell'attentato sparsi per tutta l'Europa, costi quel che costi.
Spielberg prende solo lo spunto della tragedia di Monaco e si sposta direttamente sulle conseguenze, sullo svolgimento della vicenda che sembra non aver fini. L'impianto narrativo si basa su alcuni dettagli storici accertati come l'attentato chiaramente, la controffensiva di Golda Meir che si assunse la responsabilità, le metodologie degli omicidi, etc e il resto dedicato alla fantasia degli autori per fare fluire la vicenda. I vari componenti del gruppo hanno diverse esperienze sul campo, c'è chi prepara gli esplosivi, chi svolge l'esecuzione vera e propria, chi falsifica i documenti, chi semplicemente fa l'autista e chi elimina le prove; uniti per un'unica causa di servire la loro patria. I personaggi sono ottimamente caratterizzati ognuno proviene da un ambiente diverso, paese diverso, ognuno col proprio stile e con il suo modo di fare. Elementi che facilitano la visione per il pubblico e rende imprevedibile le prossime azioni. A loro modo sostengono di aver ragione, lottano per un futuro migliore. Però man mano che la lista con i nomi diminuisce sorgono molti dubbi e incertezze : dove si andrà a finire e che senso ha se la storia si ripete, chi hai ucciso oggi presto verrà rimpiazzato con un altro più cattivo; che futuro avrai quando tutto finirà e chi ti dice che vivrai al sicuro una volta portato a termine la missione. Domande di carattere morale che coinvolgono lo spettatore sempre più a fondo con l'avvicinarsi del finale e lascia il dubbio come ai suoi personaggi. Un merito che va sia al sceneggiatore che al regista, nessuna morale in più e nulla che fuoriesca dal vaso dove tutto ha il suo perché. Bravo e molto attivo il cast a disposizione, un stading ovation per Eric Bana.
Il film non vuole essere un atto di condanna verso Israele anche se non si dimostra totalmente clemente verso le scelte che ha dovuto prendere, ma il punto forte sta nella riflessione che la violenza scatena altra violenza e affinché non cesseranno spargimenti di sangue, mancanza di dialogo e la brutalità/la prepotenza delle azioni a scopi estremisti non vi è possibile far regnare la pace. Simbolica l'ultima inquadratura alle torri gemelli ancora in piedi.

Il Spielberg che mi piace e apprezzo. 8/8.5